Dinamo: niente miracolo a Madrid
I sassaresi si arrendono 115-94 alla corazzata spagnola. Ora si attende l’arrivo di un lungo
I miracoli talvolta accadono, aveva detto Meo Sacchetti alla vigilia, ma non è stato questo il caso. A Madrid, al cospetto della finalista della scorsa edizione, nonché pretendente alla vittoria finale, la Dinamo non ce l’ha fatta a reggere l’urto dei blancos ed è incappata in una sconfitta piuttosto netta (115-94). I 300 tifosi bianco blu che hanno seguito e incitato la squadra nella capitale spagnola, hanno comunque vissuto una serata storica, perché andare a giocarsi una partita di Euroleague al cospetto del Real Madrid non è cosa da tutti i giorni e onestamente neanche il più sfegatato dei tifosi, qualche anno fa avrebbe solo sognato una cosa simile. Andando ad analizzare gli aspetti tecnici dell’incontro, è emersa la differenza di valori, non tanto nei singoli ma a livello generale. Il Real ha un roster costato cinque volte quello della Dinamo, profondo, profondissimo, con coach Laso che ha a disposizione risorse e soluzioni pressoché infinite. Se un appunto si può fare ai sassaresi, è quello di aver lasciato troppe giocate facili agli avversari che non ne avevano certamente bisogno. La difesa troppo blanda dei bianco blu, che in alcuni frangenti sono parsi disuniti e disorganizzati nelle rotazioni e nei cambi, ha consentito a Reyes e compagni di andare sul velluto e di prendere fin da subito un margine sufficiente a gestire in tutta tranquillità la partita. La Dinamo ha avuto qualche fiammata offensiva, frutto di iniziative e del talento dei singoli. Nessun dramma sia chiaro, perdere a Madrid era ampiamente nelle previsioni. Semmai ci sarà da stringere i tempi per trovare una soluzione sotto canestro, dove ancora una volta sono emersi evidenti limiti. Cusin non è stato ancora rimpiazzato ma la sensazione è che la società in questi giorni abbia lavorato sotto traccia e un annuncio è ipotizzabile a breve, al di la delle dichiarazioni ufficiali che hanno finora smentito la possibilità di un nuovo arrivo. Innanzi tutto durante l’ultimo match interno di campionato al palaserradimigni è stata notata la presenza di un procuratore slavo e viene difficile pensare che fosse in città per caso. Al di là di questo stanno girando alcuni nomi più o meno probabili. Uno di questi è quello di Luca Garri, lungo tiratore che si sposerebbe bene con il gioco di Sacchetti e che probabilmente accetterebbe di buon grado il ruolo di terzo pivot. Ancora una volta è spuntato il nome di Gigli che a Milano fa solo panchina e che con Sassari e il presidente Sardara ha da sempre avuto un ottimo feeling. Il dubbio è, ma Gigli perché dovrebbe lasciare la panchina di Milano per sedersi su quella di Sassari? Resta dunque da capire quali siano le valutazioni in questo senso che si stanno facendo in casa Dinamo. Una cosa è comunque certa, un giocatore arriverà. Intanto la squadra dopo il tour de force che l’ha vista impegnata in giro per l’Europa, domenica prossima sarà di scena al Pianella di Cantù per poi affrontare quattro match consecutivi in casa contro Zalgiris, Pesaro, Nizhny Novgorod e Avellino.
Aldo Gallizzi









