Studiare a Sassari

Approvata dal Consiglio comunale la relazione sull’attività svolta dall’Assessorato alle Politiche Educative nel 2012-2013 ed il programma per il diritto allo studio. Per il servizio mensa spesi 3 milioni e 400mila euro

Consiglio comunaleSassari. Con i voti favorevoli del centrosinistra, l’astensione di gran parte dell’opposizione (con i no di Giancarlo Carta e Manuel Alivesi ed il sì di Isidoro Aiello) il Consiglio comunale ha approvato martedì scorso il programma per il diritto allo studio per l’anno scolastico 2013/2014 e la relazione dell’attività svolta nell’anno scolastico 2012/2013.

«È un dovere per i comuni trasmettere ogni anno alla Regione una relazione sull’attività svolta, come stabilito da una legge, la n. 31 del 1984, relativa al diritto allo studio», ha detto in apertura di seduta l’assessore alle Politiche Educative Alessio Marras, che ha illustrato la pratica. Due sono le attività principali oggetto della relazione: la ristorazione scolastica ed il trasporto. Ogni giorno, nei circa 60 plessi dove si svolge il tempo piano, vengono distribuiti 5500 pasti. Da sei anni il servizio è garantito da un’ati costituita dalla Gemeaz e dalla Laser Servizi. Nell’anno scolastico 2012-2013 sono stati serviti 720mila pasti. Il costo del servizio è di 3 milioni e 400mila euro, di cui 1 milione e 147mila euro coperti dalle quote versate dalle famiglie. Il costo del trasporto scolastico è invece di 1 milione e 700mila euro, a favore di 850 ragazzi che possono così raggiungere la loro scuola. Le famiglie coprono con le quote versate appena il 5 per cento delle spese, 80mila euro. Nel corso dell’anno scolastico 2012-2013 è stata inoltre garantita la fornitura gratuita dei testi alla scuola primaria, con 15mila cedole, per una spesa di 163mila euro. Le borse di studio per primarie e secondarie sono state 2500, per una spesa di 184mila euro. Per le scuole superiori sono stati forniti libri di testi per 1600 richieste, con una spesa di 264mila euro. Le borse di studio per merito sono state invece 727, per un totale di 300mila euro.

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Alessio Marras

L’anno in corso non si discosta molto da quello precedente. «Si è proceduto ad intervenire sulle corse più dispendiose per quanto riguarda il trasporto scolastico. Si è cercato di fare economie. Ecco perché si è intervenuto sulle corse più dispendiose», ha detto Marras. Sono state così eliminate le corse dove lo scuolabus faceva più di 100 km o dove i bambini erano meno di 10, garantendo risparmi per 120mila euro.

Un dato importante è poi relativo alla diminuzione del numero degli studenti, in dieci anni passati da 13450 a 12450, con il 10 per cento in meno nel primo ciclo. Se in passato il calo nella scuola primaria era coperto dall’arrivo degli immigrati, adesso questo trend si è esaurito. Un calo che pone anche il problema della razionalizzazione del numero dei plessi scolastici. Infine una novità relativa al piano sul dimensionamento. Dall’anno in corso è stato attivato l’Istituto comprensivo del centro storico, che comprende la scuola elementare di San Donato, più i plessi di via Cicu e di Santa Maria di Betlem, oltre alla Scuola Media di via Sebastiano Satta.

«I pasti sono preparati in due cucine a Predda Niedda. In particolare per i primi piatti, non arrivano certo cotti da pochi minuti. Nessuno mette in dubbio la qualità del cibo, ma ci chiediamo: per il bambino è meglio la cucina centralizzata od una cucina più vicina? Prendiamo ad esempio quanto avviene in altre realtà. Serve una freschezza maggiore. Ogni pasto adesso costa 4,30 euro. È possibile fare un ragionamento per portare la cucina più vicina ai bambini? L’appalto è il secondo in città, dopo quello del servizio di igiene urbana. La gara per il rinnovo del servizio è appena partita e non siamo riusciti ad intervenire. È quanto meno inopportuno in assenza di un indirizzo politico dato dalla Commissione comunale competente ed a due mesi dalle elezioni», ha commentato Giancarlo Carta, motivando così il suo no.

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