A Sassari Respir’Arte, insieme commercianti e artisti

Rinviato di una settimana a causa del maltempo, l’evento ritorna sabato 1 ottobre per unire simbolicamente artisti, attività commerciali e cittadini con un lungo nastro colorato. Un forte messaggio per opporsi alla rassegnazione e salvare dal declino il cuore di Sassari

 

 

CorsoVittorioEmanueleSassari. Un pittore per ogni esercizio commerciale, “legati” simbolicamente insieme da un lungo nastro colorato che da via Luzzati e largo Cavallotti scorrerà leggero lungo il corso, fino all’Hotel Vittorio Emanuele. “Adotta un artista”, l’edizione autunnale di Respir’Arte, sabato 1 ottobre intende lanciare un forte segnale nel cuore della città unendo artisti, attività e cittadini per reagire alla crisi e vedere un centro storico che straripa di gente, colori, cultura e allegria.

La manifestazione, rinviata la settimana scorsa a causa del maltempo, arriva dopo le sorprendenti esperienze di Monserrato e Castelsardo, ed è organizzata dall’Associazione Respir’Arte guidata da Gianni Pittui, in collaborazione con l’Associazione commercianti e l’assessorato alla Cultura del Comune di Sassari. L’esperimento è dedicato alla grande artista Maria Lai che nel suo paese d’origine, aveva “legato” il borgo alla montagna sovrastante con un nastro celeste.

Saranno oltre cinquanta i partecipanti all’evento tra pittori, scultori, grafici, fotografi e writers, che faranno la loro comparsa dalle 10,30 alle 20 in un corso Vittorio Emanuele chiuso al traffico per l’intera giornata.

LocandinaRespirArteOgni commerciante “adotterà” un artista che porterà due sue opere nel locale ospitante, e ne realizzerà una terza in estemporanea per la gioia dei curiosi. Tutti gli esercizi saranno forniti di un apposito taccuino dove clienti e visitatori potranno apporre un “like”, una nota di gradimento in favore sia del quadro che della vetrina più bella. Alla fine della manifestazione, al pittore vincente sarà acquistata un’opera che andrà in premio alla location più apprezzata.

Nell’arco della giornata si potrà assistere a numerose attività collaterali di forte impatto. Piazza Azuni farà da cornice a due eventi da non perdere. Da un lato il maestro calcinaio sassarese, Costanzo Salis, presenterà le caratteristiche della calce in edilizia a 360 gradi, per poi preparare in diretta un intonaco di calce sul quale, quindici studenti di Pittura del Liceo Artistico di Sassari, realizzeranno un affresco con tecnica medievale. Dall’altro lato, la motosega ruggente di William Pinna con i suoi artigli d’acciaio accarezzerà dolcemente un ceppo di legno per dar vita a una spettacolare opera dal vivo.

Uno spazio importante sarà dedicato anche agli writers, gli specialisti della “street art”, realtà giovanili di talento spesso soffocate che, bombolette spray alla mano daranno sfoggio della loro bravura realizzando straordinarie immagini su tele trasparenti.

L’evento prosegue anche sotto i portici di piazza Mazzotti (Colonna Mariana), dove sarà alloggiata una interessante mostra fotografica. Infine gli attori di “Arte, Kaos e Poesia” si esibiranno in una rappresentazione teatrale itinerante spostandosi di postazione in postazione.

«L’organizzazione è stata complessa e impegnativa – ha spiegato l’ideatore Gianni Pittui –. Sento di ringraziare in modo particolare per l’impegno e l’incoraggiamento, oltre a tutti i protagonisti, l’assessore Raffaella Sau e il consigliere comunale Gianni Crobu».

L’esperimento di Maria Lai fu realizzato nel 1981 a Ulassai, il suo paese natale. Passando di casa in casa, oltre venti chilometri di stoffa celeste circondarono gli edifici, adagiandosi su porte e finestre fino a raggiungere la sovrastante cima del Monte Gedili, alla quale fu “legato” simbolicamente il borgo. Fu un’efficace metafora della rete di relazioni, valori e senso di appartenenza che congiunge i componenti di una comunità l’uno all’altro e la comunità stessa al proprio territorio. L’opera è stata di recente rivalutata dalla critica come spartiacque dell’arte contemporanea, poiché per la prima volta sia l’artista che l’opera risiedono nella figura dello spettatore, che diviene il vero artefice dell’operazione.

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