La Sardaleasing resti in Sardegna
Appello dei sindacati dei bancari al presidente della Regione Francesco Pigliaru. Perché la direzione generale deve essere spostata a Milano?
Sassari. La direzione generale della Sardaleasing deve rimanere a Sassari. «Chiediamo un intervento del governatore della Sardegna Francesco Pigliaru. Sardaleasing appartiene non solo al Banco di Sardegna ma all’intera regione e non possiamo permettere che questo patrimonio venga scippato pezzo per pezzo». È l’appello dei sindacati dei bancari Fisac-Cgil, Fiba-Cisl, Uilca, Dircredito, Fabi e Ugl rivolto direttamente al presidente della Regione. La Sardaleasing, storica società di leasing del Banco di Sardegna, incorporerà (le due assemblee che delibereranno al riguardo sono programmate per il prossimo 23 aprile) la Abf Leasing (società definita “monoprodotto” che si occupa prevalentemente di immobili), sempre di proprietà del gruppo Bper, la Banca Popolare dell’Emilia-Romagna, di cui fa parte anche il Banco di Sardegna (controllata al 51 per cento da Bper e per il restante 49 dalla Fondazione Banco di Sardegna presieduta da Antonello Cabras). Nascerà una nuova società che manterrà il nome di Sardaleasing ma che sarà sotto il diretto controlla della Bper e che soprattutto, questa la preoccupazione principale, avrà la sede della direzione generale a Milano. Inspiegabilmente insomma verrà trasferito il centro decisionale nel luogo della società inglobata. Quest’ultima a sua volta garantirà un apporto finanziario decisamente minoritario: patrimonio, attivo, contratti, utile e ROE da parte di Sardaleasing sono stimabili tra il 57 per cento ed il 68 per cento del totale. La ripartizione complessiva vede così una sottopesatura della Sardaleasing. «Ci chiediamo infine – spiegano i sindacati – con quali modalità verrà pagata la quota del 3,23 per cento della nuova società. Quota che il Banco dovrà cedere alla Bper affinché questa raggiunga il 51 per cento previsto per il controllo».
Tre in particolare gli interrogativi di fondo: perché la direzione generale e quindi il potere decisionale della nuova società deve essere spostato a Milano, considerato che risulterebbe chiusa la possibilità di accesso al mercato della penisola sul leasing strumentale e automobilistico; come si pensa di presidiare il mercato sardo se non sono previste direzioni operative in Sardegna; quali sono i vantaggi (se ve ne sono) per le istituzioni finanziarie sarde e per la Sardegna. «La soluzione più logica – insistono i sindacati – deve prevedere la direzione generale a Sassari. Sardaleasing appartiene non solo al Banco di Sardegna ma all’intera regione e non possiamo permettere che questo patrimonio venga scippato pezzo per pezzo». Il disappunto riguarda soprattutto il metodo utilizzato nell’operazione. «Chiediamo con forza che le istituzioni e la Fondazione Banco in particolare, azionista di minoranza, si facciano carico della salvaguardia del loro patrimonio di aziende che comprendono servizi di eccellenza, alte professionalità e soprattutto occupazione. Se è vero che in questo momento non è stato dichiarato un rischio occupazionale o forme di mobilità è altrettanto vero che operazioni come queste spesso ne preannunciano altre successive considerato che la Bper ha fortissimi interessi e vincoli in altre società del settore». Oltre alla Regione, l’appello è esteso alla Fondazione Banco di Sardegna: «C’è un silenzio assordante. Il presidente Antonello Cabras prenda finalmente posizione».
I sindacati hanno illustrato interrogativi e conti economici direttamente ai media giovedì pomeriggio nella sede della Fiba-Cisl di Sassari. Oltre ad Ettore Erriquez (Fiba-Cisl), erano presenti Laura Urgeghe ed Emanuele Tecleme (Fisac-Cgil), Maria Antonietta Soggiu (Fabi), Francesco Mastino (Uilca), Alfredo Bianco (Dircredito), Antonello Unida (Uilca).