Sanità sassarese, mancano infermieri

Appello dell’assessore comunale alle Attività produttive ed alle Politiche del lavoro Gianni Carbini ad Asl e Aou: «Le selezioni sono assenti da due anni ed i concorsi da cinque»

OLYMPUS DIGITAL CAMERASassari. Da un paio di anni non si selezionano infermieri per la sanità sassarese. Un settore che necessità di professionalità qualificate, ma per il quale non si bandiscono concorsi. Molti che erano precari presso la ASL 1 e la AOU, sono stati assunti recentemente a Olbia. Infatti tra i 125 professionisti chiamati dalla ASL gallurese, scorrendo la graduatoria dell’ultimo concorso, si può notare che tanti lavoravano con contratti precari a Sassari. «Mentre nel resto dell’isola vengono banditi concorsi a tempo indeterminato per infermieri, l’ultimo nel mese di marzo dall’ASL di Carbonia, a Sassari tutto tace. Nonostante le varie richieste di selezione e concorsi effettuate da vari sindacati e da comitati di precari, si continua a parlare sempre e solo di dirigenti amministrativi di P.O. ma non di infermieri e di operatori sociosanitari», fa notare l’assessore comunale alle Attività Produttive ed alle Politiche del lavoro Gianni Carbini.

«Non è più tollerabile lasciare andare la nostra sanità allo sfascio, è necessario ascoltare il grido d’aiuto degli infermieri che sono il cuore pulsante dell’assistenza ospedaliera. Già in precedenza avevo lanciato un appello perché venisse bandita una selezione a tempo determinato, in tempi brevi, sia per dare ossigeno ad una pianta organica sofferente che per dare la possibilità agli infermieri disoccupanti di poter lavorare e nel contempo avviare le procedure burocratiche per bandire un concorso a tempo indeterminato. Tale appello è caduto nel vuoto», prosegue Carbini. «Ribadisco, ancora una volta, che le selezioni per infermieri sono assenti ormai da circa due anni e i concorsi da quasi cinque. Se le cose rimarranno così si preannuncia un’estate infernale, tra carenza di infermieri e operatori sociosanitari nelle corsie, c’è il rischio che non siano garantiti i livelli essenziali di assistenza. In estate, infatti, l’attività sanitaria aumenta, considerato che il nostro ospedale cittadino è l’unico trauma centre per metà Sardegna, e che con l’arrivo dei turisti la popolazione raddoppia. Esiste il serio rischio di un grave disservizio se non si pone immediatamente rimedio a questa situazione. Auspico, ancora una volta – conclude l’assessore Carbini –, che i vertici delle due aziende cittadine si attivino immediatamente per risolvere il problema. Il tempo stringe è arrivata l’ora di darsi una mossa per il bene comune dei pazienti, degli operatori in servizio, dei precari e dei disoccupati».

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