Barriere architettoniche, ancora un anno per il censimento comunale

In corso di redazione il PEBA, strumento di cui si deve dotare anche il Comune di Sassari. La legge che lo prevede risale addirittura agli anni ‘80

 

 

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Un attraversamento pedonale senza scivolo sul marciapiede

Sassari. Attenzione alle barriere architettoniche ed un programma per l’abbattimento o il superamento nelle strutture pubbliche; prima però un censimento generale. La Commissione Lavori Pubblici del Consiglio comunale di Sassari, presieduta da Franco Era (Centro Democratico), nei giorni scorsi ha fatto il punto sulle politiche ed i progetti che l’Amministrazione sta portando avanti. Sono intervenuti l’assessore alle Politiche per la Mobilità Antonio Piu, la disability manager architetto Alessandra Bertulu e, per la Commissione comunale sulle Disabilità, Pina Ballore (presidente) e Giampietro Uleri (vicepresidente).

CommLLPPDisab1L’Amministrazione comunale ha già commissionato la redazione del PEBA (Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche), previsto tra l’altro da una normativa nazionale che risale addirittura al 1986. Innanzitutto occorre procedere con il censimento delle barriere architettoniche presenti nelle strutture comunali di Sassari. Un lavoro che dovrebbe essere concluso nel prossimo anno. Ma non si tratta di una rilevazione formale. Mano a mano che si individueranno le singole situazioni si cercherà di intervenire dove più urgente o semplice, con un metodo quindi “a scomputo”. «Si tratta di un lavoro interdisciplinare, abbiamo già iniziato a fare programmazione seria», ha ricordato l’assessore Piu. «Insieme alla Protezione civile ed agli altri settori comunali stiamo creando tavoli tecnici intersettoriali, anche con il coinvolgimento di altri enti pubblici e privati. Tutto questo si affianca alle campagne di sensibilizzazione dei cittadini».

CommLLPPDisab2«L’inclusività riguarda tutti. Il Comune di Sassari non era dotato del Piano, che deve essere inteso sovraordinato a scala urbana e poi fatto proprio dal settore dell’Amministrazione. Il Piano agisce in modo trasversale, coinvolgendo altri enti come Regione, Provincia e anche luoghi di pubblico utilizzo, come banche o poste», ha spiegato l’architetto Bertulu. Quando si parla di inclusività sono due gli strumenti con i quali intervenire. Da un lato c’è un’azione di sensibilizzazione verso tutti i cittadini al rispetto delle norme e delle elementari regole di educazione (per esempio, si pensi al maleducato che piazza il motorino sul marciapiede). Al riguardo è importante una campagna di educazione a scuola. Dall’altro lato sono necessarie azioni materiali: censimento delle barriere, miglioramento dell’accessibilità ai mezzi pubblici (ed un primo passo sono i parcheggi di interscambio). Nel PEBA sono comprese schede su singole situazioni, a cominciare da piazze, marciapiedi, edifici, parchi ed aree verdi. Il censimento riguarderà anche le strutture scolastiche e gli impianti sportivi. «Siamo nella fase di monitoraggio e di raccolta dati. Il primo step sarà completare il censimento per la metà del prossimo anno. Poi si dovrà procedere con la programmazione e la realizzazione dei singoli interventi», ha proseguito l’architetto Bertulu.

L’incognita maggiore è rappresentata dai fondi a disposizione dell’Amministrazione comunale. I vincoli di bilancio sono stringenti ed il percorso si prospetta lungo.

Barriere architettoniche a Sassari, i rilievi della Commissione Disabilità. Nei giorni scorsi audizione a Palazzo Ducale. In città ci sono ancora importanti strade senza marciapiedi (via Carlo Felice e via Milano). Il caso dei pali e dei lampioni in mezzo ai marciapiedi

GiuseppeMasala
Giuseppe Masala

«L’intervento culturale credo sia possibile, è il modo migliore per insegnare ai più giovani il rispetto degli altri. Ben venga anche il richiamo, come si fa con i vaccini», ha detto Rosanna Arru (Sassari Progetto Comune), che ha aperto gli interventi dei consiglieri. «I nostri concittadini sono terribilmente maleducati. Ho l’impressione che gli over 20 siano ormai “perduti”. Ecco perché bisogna lavorare soprattutto nelle scuole», ha aggiunto Giancarlo Carta (Forza Italia). «Rendiamoci conto che il PEBA è obbligatorio da trenta anni per gli edifici pubblici! Nell’ottobre del 2014 ho presentato una mozione in Consiglio comunale, con la quale sollecitavo l’adozione del Piano di eliminazione delle barriere architettoniche con la massima urgenza, dando un segnale di forte discontinuità sul tema della mobilità dei disabili», ha ricordato Giuseppe Masala (Pd). Quella mozione passò all’unanimità, segno che la sensibilità verso i temi del superamento delle barriere architettoniche e del diritto alla mobilità dei disabili è ormai patrimonio comune di tutti indistintamente.

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