Risorse idriche, Zirattu: «Coinvolgere Consorzi di bonifica nel Green New Deal»

Dopo la vittoria al Tar, «pronti a mettere in campo professionalità ed esperienze per garantire il futuro verde della Sardegna», presidente di Anbi Sardegna

Gavino Zirattu, presidente di Anbi Sardegna

Cagliari. «Il Tar Sardegna ha stabilito che i Consorzi di bonifica non sono enti strumentali della Regione: è l’occasione per potenziarne ruoli e funzioni e renderli partner nelle politiche ambientali del Green New Deal». Pietro (Gavino) Zirattu, presidente di Anbi Sardegna che tutela e rappresenta i Consorzi di bonifica isolani, commenta così la recente sentenza del tribunale amministrativo che ha riconosciuto come questi soggetti non siano obbligati a redigere i bilanci con i criteri contabili previsti, ad esempio, per gli enti locali e le partecipate. Accogliendo il ricorso presentato da sei enti di bonifica dell’isola, che si opponevano alla direttiva con cui la Giunta Pigliaru aveva imposto la cosiddetta “competenza finanziaria potenziata”, il Tar ha fatto chiarezza sulla natura giuridica dei Consorzi: sono soggetti che hanno una loro peculiarità e che rispondono a una disciplina normativa “differenziata”. La stessa Regione non li ha mai inclusi nell’elenco degli enti strumentali e li considera solo soggetti “vigilati”: la Giunta non poteva deliberare alcuna modifica all’ordinamento normativo vigente.

«Questa sentenza apre la strada a una rinnovata valorizzazione del nostro ruolo – spiega Pietro (Gavino) Zirattu – e disegna un profilo chiaro della nostra identità. Dopo più di un decennio arriva un riconoscimento che ci responsabilizza maggiormente: i Consorzi per loro natura non sono meri distributori di acqua agli agricoltori ma assolvono fin dalle origini a compiti ben più nobili e di interesse generale e ambientale. Temi che oggi sono di grande attualità e riguardano, tra gli altri, la cura e manutenzione del territorio e degli alvei fluviali, la prevenzione del rischio idrogeologico e tante altre funzioni. I nostri enti rappresentano, di fatto, oltre il 70 per cento dell’economia agricola regionale, la fetta più specializzata del comparto isolano. Questo pronunciamento del giudice amministrativo deve fornire la base per valorizzare il nostro ruolo nella gestione della risorsa idrica, nella tutela del mondo agricolo e nella promozione delle politiche a tutela dell’ambiente. Tutto questo in un momento in cui la Regione per ora è soccombente anche in un altro fronte giudiziario, quello che riguarda l’autonomia dei Consorzi nello sfruttamento idroelettrico dei bacini. Il nostro auspicio è che venga abbandonata la logica della contrapposizione e che gli enti di bonifica vengano coinvolti nelle politiche del Green New Deal. I Consorzi sono pronti a mettere in campo professionalità ed esperienze per garantire il futuro verde della Sardegna».

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