Restaurata a Sassari la statua della Madonna del Carmelo

Il manufatto seicentesco è ritornato nella chiesa dei padri carmelitani. Ripristinato l’estofado de oro

Sassari. La devozione dei sassaresi nei confronti della Madonna è storicamente forte e anche ricca nei nomi attribuiti alla madre di Gesù. Dalla Madonnina delle Grazie, compatrona della città, alle altre espressioni della religiosità popolare, che si manifesta nelle partecipate processioni dei gremi. Nella chiesa del Carmelo, tra viale Umberto e via Mercato, con ingresso dall’Archivolto del Carmine, è custodita da secoli un’altra Madonna, del Carmelo per l’appunto, collocata normalmente sull’altare. Nei mesi scorsi è stata sottoposta a un restauro che ha ripristinato il colore originale, sciogliendo una serie di dubbi anche sul periodo nel quale fu realizzata, i primi decenni del XVII secolo da parte di un maestro napoletano (del quale si ignora però il nome). La statua, di legno e alta 170, è stata restituita ieri, giovedì 13 luglio, agosto, ai fedeli, con una presentazione e poi con una messa officiata dall’arcivescovo Gian Franco Saba.

Il simulacro appartiene al Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno. Ed ecco perché alla presentazione è intervenuta la prefetta di Sassari Paola Dessì. Con lei il soprintendente alle Belle Arti per Sassari e Nuoro Bruno Bellici, la responsabile dell’Area Patrimonio Storico Artistico della Soprintendenza alle Belle Arti, l’assessora comunale alla Cultura Laura Useri, oltre all’architetto Mauro Quidacciolu, direttore dell’Ufficio diocesano per il patrimonio ecclesiastico. «Questo per noi è un giorno di festa, il Carmelo riscopre la bellezza di Maria», ha detto padre Salvatore (Oc) a nome dei frati dell’Ordine carmelitano a cui è affidata la chiesa. «Un simulacro veramente bello che restituisce alla comunità di Sassari un pezzo importante del patrimonio cittadino», ha spiegato Maria Paola Dettori, 

La chiesa è proprietà del Fec, il Fondo per gli edifici di culto del Ministero dell’Interno. «Il restauro è frutto della sinergia tra la Prefettura, la Soprintendenza e la Comunità dei Frati del Carmelo», ha detto la prefetta Dessì.

La statua è quasi a grandezza naturale e si risolve in una composizione con l’avvicinarsi dei volti di Madre e Figlio, con Gesù Bambino allunga le manine a stringere un lembo del manto e a carezzare il viso materno. È stata attaccata da un insetto xilofago che non è un semplice tarlo ma un cerambicide chiamato capricorno. Era stata ridipinta nel corso del tempo, tanto che risultava complicato stabilire una datazione. Si tratta di una magnifica scultura in estofado de oro dei primi del Seicento probabilmente opera di un maestro napoletano. Il restauro è stato effettuato dalla ditta di Annalisa Deidda, che ha lavorato con l’ausilio di uno staff di tre esperti. «La ridipintura era di olio e porporina, abbastanza vecchia tanto che l’olio risultava altamente catalizzato. Dopo varie campionature si è trovata la soluzione per la ripulitura senza intaccare la superficie pittorica vera e propria in damasco e oro altamente delicata. Il lavoro è durato due mesi, da fine marzo. Il desiderio dei padri carmelitani era di poter riavere la statua per la festa della Madonna del Carmelo». E così, domenica prossima, l’antico simulacro sarà presente alle celebrazioni nel giorno dedicato alla Beata Vergine del Carmelo.

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