Presentato il nuovo arrivato Briantè Weber
Nella conferenza è intervenuto anche il GM Pasquini che ha spiegato le scelte e le strategie che hanno portato al taglio di Sokolowski e alla presa dell’ex Reggio Emilia
“So di avere a disposizione solo 2 mesi, ma per me questa è una grande occasione e sono pronto a portare la mia energia alla squadra”. Si è presentato con queste parole il nuovo innesto della Dinamo Briantè Weber, atterrato ieri all’aeroporto di Alghero e da oggi a disposizione di coach Bulleri, che lo potrà utilizzare fin da domenica nel delicato match contro la Vanoli Cremona. “Dei miei nuovi compagni conosco bene Rashawn Thomas – ha aggiunto Weber -, ci siamo affrontati negli Stati Uniti e so anche che Bibbins e Cappelletti sono ottimi playmaker. Sono pronto a dare il mio contributo per raggiungere gli obiettivi del club”.
Il principale protagonista della conferenza è stato però Federico Pasquini, che ha voluto chiarire certe scelte di “non comunicazione” fatte da parte della società e spiegare le strategie e le analisi interne che hanno portato al taglio di Sokolowski e all’ingaggio di un giocatore dalle caratteristiche completamente diverse come Weber.
“Vorrei fare un passo indietro al post-Venezia – ha detto il GM -, perché mi è dispiaciuto leggere alcune cose che oggi vorrei chiarire. Le scelte possono essere giuste o sbagliate, ma l’importante è che siano sempre fatte con razionalità. Dopo la partita contro la Reyer abbiamo analizzato la situazione, valutando il rendimento della squadra, dei giocatori sul perimetro e non. Da questa analisi è nata la decisione di accorciare le rotazioni, per garantire maggiore equilibrio ed evitare confusione in un momento nel quale si è definitivamente realizzato che il nostro obiettivo deve essere quello di preservare la categoria e il titolo. La scelta di rinunciare a Sokolowski è stata ponderata e non dettata dall’emotività o dall’errore nel finale della partita contro Venezia. Dopo quella gara abbiamo preso atto di dover lottare per la salvezza, e quando ciò accade è fondamentale avere una squadra compatta e con gerarchie ben definite”.
Sulla comunicazione e sul rapporto con i tifosi: “Non c’è nessuna volontà di far venire meno il rapporto con i tifosi: gli allenamenti sono sempre a porte aperte in un clima di massima trasparenza e collaborazione. Tuttavia, ci sono momenti in cui, dal punto di vista comunicativo, è meglio mantenere il riserbo. Domenica, ad esempio, abbiamo scoperto solo alla palla a due, che Treviso aveva giocatori che inizialmente non dovevano esserci, senza alcuna comunicazione ufficiale. Questo non significa che non vogliamo il contatto con i nostri sostenitori, anzi, sappiamo quanto siano fondamentali”.
Il tema degli infortuni: “Purtroppo è una stagione sfortunata sotto questo aspetto. Come nel caso di Renfro, purtroppo, possono esserci delle ricadute che allungano i tempi di recupero. Per quanto riguarda Halilovic, abbiamo deciso di non sostituirlo con un altro lungo perché riteniamo che i suoi tempi di recupero saranno più brevi del previsto”.
La scelta di ingaggiare Briante Weber: “Abbiamo voluto il miglior giocatore possibile di quelli attualmente disponibili sul mercato, con caratteristiche ben precise che fossero funzionali alle nostre esigenze. Coach Bulleri predilige avere due handler, che controllano il gioco piuttosto che puntare sulla fisicità. Weber ha sempre dimostrato le sue qualità in Europa, con grande forza difensiva e personalità. Siamo estremamente felici di averlo con noi. Questo inserimento cambierà gli equilibri: Fobbs passerà a giocare da 3, mentre Bibbins e Cappelletti non saranno più gli unici due playmaker a disposizione, consentendo più soluzioni sul perimetro”.
Sul futuro: “In questo momento dobbiamo essere tutti concentrati su un unico obiettivo, salvare Sassari. Siamo convinti che il pubblico ci darà una risposta importante in occasione della gara di domenica contro Cremona, una delle più importanti degli ultimi tempi per i nostri destini. L’11 maggio, terminata la stagione, faremo tutte le valutazioni necessarie, ma è evidente, che nei prossimi due mesi molti giocatori si giocheranno una parte importante del loro eventuale futuro a Sassari”.
Aldo Gallizzi









