“Poni mente a me”, il nuovo progetto discografico in sassarese di Beppe Dettori
In tutto 17 brani, su testi di Mario Marras. Insieme a concerti formato showcase inseriti nel programma della IV edizione del festival “Animas”

Sassari. «Ho sempre desiderato realizzare un progetto interamente in lingua sassarese-turritana. Nel corso degli anni di carriera ho inserito alcuni brani in sassarese nei miei album, ma un disco intero non l’ho fatto mai. Ecco, “Poni mente a me” è il mio desiderio realizzato». Parola del cantautore Beppe Dettori, che ha ideato un progetto discografico in sassarese con l’associazione “Sa Perbeke”, ispirato al mescolarsi di canzone d’autore e rock, di blues e West Coast. Il tutto è inserito tra gli eventi della IV edizione del Festival “Animas – Radici e Futuro, Music Contest” – di cui Dettori è direttore artistico – e realizzato a tutela delle lingue minoritarie.
“Poni mente a me” è però soprattutto un disco da 17 brani di cui 15 in sassarese-turritano, uno in bittese (“Bianca che nie”) e un’unica cover, in algherese (“Daspeltata serenata Tereseta”). Più quattro concerti formato showcase programmati in altrettanti comuni del nord ovest della Sardegna – Sassari, Porto Torres, Stintino e Sorso – dove si parla il sassarese. E innumerevoli connessioni artistiche, con una collaborazione speciale: quella con sua figlia Eleonora. Queste le date: 13 giugno a Porto Torres nella sala “Filippo Canu” alle 18,30; 22 giugno a Sassari sul palcoscenico di Palazzo di Città (Teatro Civico) alle 19; 27 giugno a Sorso negli spazi del Palazzo Baronale alle 19,30 e il 4 luglio a Stintino in largo Cala d’Oliva alle 21. Completano il programma dell’edizione 2025 del festival “Animas” le date del 9 giugno a Torralba in piazza Manzoni alle 22; 14 giugno a Giave nel verde della pineta comunale alle 21; 8 agosto a Ortueri in piazza della Chiesa alle 22; 10 agosto a Gonnesa in piazza del Minatore 22; 7 settembre a Bonorva nello spazio antistante la chiesa di Santa Maria Bambina.
“Poni mente a me” è un progetto musicale di canzoni e di poesie, costruito in linea ad altri progetti simili che già contribuiscono alla conservazione della lingua sassarese-turritana, «con la speranza che ce ne siano altri a far da cassa di risonanza e da esempio, soprattutto quei giovani e adolescenti, che determineranno l’evoluzione culturale di un popolo consapevole della propria identità», spiega Beppe Dettori. Obiettivo? Musicare e portare in scena mantenendole testualmente integre le canzoni e le poesie scritte dal professor Mario Lucio Marras (incontro decisivo per lo sviluppo progettuale), musicate e interpretate da Beppe Dettori e recitate da Eugenio Cossu assieme allo stesso Marras «Questo meraviglioso patrimonio linguistico dell’Isola, oltre a renderla unica rispetto al resto d’Italia, è stimolo ed è carburante utile ad evitare che lo stesso patrimonio scompaia per via di pregiudizi culturali o ragioni altre dovute a impennate globali. Tutelare, con azioni artistiche e culturali, le opere teatrali e musicali, coinvolgendo nuove e future generazioni facendo sbocciare in loro un vero spirito identitario culturale».
Il festival “Animas – Radici e Futuro, Music Contest” «nasce invece dall’esigenza di confrontarsi e di far dialogare la tradizione del canto a tenore e del canto a kiterra con stili e generi pop, jazz e rock, provando a stabilire una connessione sensoriale che a partire dall’arte si sviluppi sul territorio abitando il concetto di identità, l’identità di un popolo antico e misterioso come quello sardo – spiega Beppe Dettori –. Esperienza che scaturisce dalla curiosità intellettuale, ricca di conoscenza e spiritualità. Dalla ricerca di consapevolezza identitaria, di giustizia storica, di energia e commozione, di pietre millenarie che segnano la storia e l’evoluzione di un popolo». Uno sguardo al passato, al significato dei simboli, a civiltà lontane la cui ri-scoperta potrebbe portare in dote turismo esperienziale e itinerari dell’anima. Con tanto di colonna sonora suonata in un meraviglioso museo a cielo aperto che è l’intera terra sardo. «Comprendere a fondo la storia per trarne un senso creativo al presente, in prospettiva di un futuro ricco di richiami storici e passione per la conoscenza, lungo una vera crescita culturale basata su ciò che eravamo e ciò che siamo oggi, proiettati nella terza esistenza: “su venidore”, il futuro».
Suonano, cantano e partecipano al progetto “Poni mente a me”: Cristiano Caria (basso), Marcello Canu (batteria), Andrea Carlo Pinna (violino), Peppino Anfossi (violino), Giovannino Porcheddu (voce, chitarra classica e percussioni), Martino Roggio (chitarre acustiche), Driven, (Eleonora Dettori basso, Mirco Doro chitarra elettrica, Giuseppe Fara batteria), Zeppàra (Tore Santona chitarra classica, Battista Nuvoli voce, Tore Nuvoli voce e chitarra classica). E ancora Giada Moschella (chitarre elettriche), Angelino Delogu (voce), Andrea Desole (voce), Denise Gueye (voce) e Pierpaolo Sechi (cori). Ancora: alla voce, chitarre acustiche e baritone, armonica e percussioni c’è Beppe Dettori, che ha curato anche arrangiamenti e produzione artistica. Registrato a Sassari “Casa Gioscari” da Massimo Marrocu. Mixato al Sardinia Art Lab Studio di Ales da Stefano Casti ad eccezione di “L’Obu di Pascha”, “Nascendi” e “I li diddi” mixate e registrate al Rockhaus Blu Studio di Sassari da Alberto Erre. Mastering di Alberto Erre al Rockhaus Blustudio. Supervisione ai testi in sassarese di Mario Lucio Marras, per “Bianca che nie” supervisione di Francesco Calvisi; è di Claudia Soggiu la supervisione in catalano di Alghero del testo di “Daspeltata”. Supervisione operativa Sebastiano Vacca. Grafica di copertina di Giuseppe Anfossi. Foto Sara Tedesco.
Partner a sostegno dell’iniziativa sono in primis la Fondazione Sardegna, i Comuni di Sassari, Sorso, Porto Torres e Stintino (patrocinio), l’Istituto “Camillo Bellieni” e la Camera di Commercio di Sassari bando “Salude e Trigu”. Sponsor che hanno scelto di sposare l’iniziativa sono Grimaldi Sardegna, Rockhaus Digital Blustudio di Alberto e Paolo Erre, Caseificio F.lli Piga e Acciaro & Parodi. L’Associazione Culturale Musicale “Sa Perbeke” ha prodotto il progetto discografico.








