Pasquini: “Ripartiremo da Cappelletti, Bendzius e dallo spirito di appartenenza”
Saranno loro i primi tasselli del nuovo corso della Dinamo. Possibile qualche altra conferma ma si cercheranno giovani su cui investire con contratti pluriennali
Sarà una Dinamo diversa, con fame e spirito identitario e con poche facce nuove. Il nuovo corso ripartirà da Markovic, Cappelletti e Bendzius, con qualche possibile ulteriore conferma che, potrebbe essere valutata nel gioco degli incastri. Parole griffate Federico Pasquini, il giemme della Dinamo che questa mattina ha fatto un punto, tracciando il bilancio di fine stagione, con uno sguardo alla prossima annata.
“Complimenti alla Dinamo Lab per l’organizzazione dell’Eurocup, è la dimostrazione che a livello societario siamo cresciuti molto, grazie anche all’ingresso di Jack e al lavoro di tutti gli altri componenti dello staff, tutti hanno lavorato bene. La femminile ha fatto un gran cammino in Europa e si è confermata in fascia importante in campionato. Dopo un inizio sofferto sono state brave a venirne fuori”.
Pasquini mette poi a fuoco la non positiva stagione della maschile: “A prescindere dal risultato non siamo soddisfatti, la squadra ha vissuto di alti e bassi e non ha mai dato l’ impressione di essere consistente. Questo è stato il problema più grosso che va oltre la vera e propria valutazione dei risultati. Scusanti ce ne sarebbero, mi riferisco in particolare al fatto che l’infortunio di Bendzius ci ha distrutto perchè era il giocatore cardine. Mancanza di leadership? Non è stato questo il problema, l’errore è stato che purtroppo questi giocatori o avevano poche stagioni alle spalle o le avevano con un altro tipo di ruolo, Ousmane titolare primo anno con responsabilità, Gombauld era al secondo anno vero di un certo tipo. Il pacchetto 5 pagava il fatto di non avere esperienza, Chara, Tyree, Cappelletti, tanti rischi che andavo a colmare col la presenza di Krule, Bendji e Gentile e nelle intenzioni con Whittaker. Tutti giocatori che inizialmente hanno avuto problemi fisici, quindi tutto si è complicato. Non ci ha aiutato neanche il fatto di partire con una vittoria e 8 sconfitte. Altra problematica, quasi tutti i giocatori erano in scadenza e pensavo che questo potesse essere un valore aggiunto, credevo che volessero dimostrare il loro valore per mettersi in mostra sul mercato, invece questo ha tolto quel senso di appartenenza che in passato abbiamo avuto e che vogliamo ricostruire. Altra problematica è stata che la squadra era troppo multi etnica, pensavo fosse un vantaggio, invece si è rivelato uno svantaggio. Avevamo quasi girato la stagione ma l’atmosfera era diversa. Non siamo riusciti a dare questo tipo di senso alla nostra annata. Ci sono stati degli errori e io non mi nascondo, mi prendo le mie colpe essendo il responsabile dell’area tecnica, non è stato facile sono stati mesi tosti. E’ andata così, dobbiamo prendere spunto per cercare di far meglio in futuro”.
Il futuro: “Ora vorrei che fossimo tutti sulla stessa pagina – ha sottolineato Pasquini -, è importante che stiamo sulla stessa linea, nello scenario attuale mantenere la serie A è un qualcosa di non scontato e importante. Le basi sono solide, la società ha grande voglia di voltare pagina e ripartire, vedo grande energia anche da parte di Markovic, la prossima stagione sarà ancora più complessa. Ripartiremo da Cappelletti e Bendzius, sarà una squadra, dobbiamo rimettere in piedi tutto. Vogliamo costruire una nuova base italiana, puntiamo ad avere degli accordi pluriennali perchè dobbiamo ricreare lo spirito di appartenenza, i giocatori devono condividere il progetto e capire dove si è arrivati. Probabilmente sapremo nel giro di poco tempo quale sarà la nostra posizione in relazione alle coppe europee, vedremo, se non ci dovessero essere non sarà un dramma, ci concentreremo in maniera seria sul campionato. E’ evidente che non fare le coppe per i giocatori stranieri è complicato. Vogliamo costruire un roster consistente. Stiamo provando a prendere dei giovani su cui investire è ciò che deve fare un club come il nostro. Diop? Andrà a giocare ad alto livello, farà un grande salto è il suo destino. Se resterà qualcun altro? vedremo il gioco degli incastri, ora è troppo presto “.
Aldo Gallizzi
La video intervista a Federico Pasquini curata da Ico Ribichesu