Sardegna

Ordine di Malta, a San Leonardo di Siete Fuentes i cavalieri sardi

Lo scorso 29 giugno è stato celebrato il patrono San Giovanni Battista. Nell’occasione il delegato Gran Priorale Mario Tola ha tracciato un bilancio dell’attività svolta nell’ultimo anno

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Mario Tola Grixoni, delegato Gran Priorale per la Sardegna

Sassari. Lo scorso 29 giugno la Delegazione della Sardegna del Sovrano Militare Ordine di Malta ha celebrato il Santo Patrono San Giovanni Battista, come annualmente avviene, nella Chiesa di San Leonardo di Siete Fuentes, antica sede di un Ospedale (o Ospizio) del Sovrano Ordine e sede di una Commenda sino alla metà del XIX secolo, sulla quale la Delegazione ha un patronato. Qui si è svolta una funzione religiosa ed una cerimonia presieduta dal vescovo emerito di Nuoro Pietro Meloni.

Il delegato Gran Priorale della Sardegna Mario Tola Grixoni ha tracciato un bilancio dell’attività svolta negli ultimi 12 mesi. Questi gli eventi più importanti. Alla fine di novembre del 2013 il Gran Priore Fra Silvio Goffredo Martelli ha onorato di una sua visita la città di Cagliari. Era accompagnato dal Ricevitore Gran Priorale Conte Gherardo degli Azzoni Avogadro Malvasia e dal commercialista del Gran Priorato. Per l’occasione la Delegazione, anche per celebrare il ventennale dell’Ambulatorio medico di Sant’Elia in Cagliari, ha organizzato un convegno dal titolo “L’Ordine di Malta in Sardegna – Venti anni di volontariato medico nell’Ambulatorio di Sant’Elia in collaborazione con i Medici Cattolici”. Il Convegno ha visto la partecipazione dell’arcivescovo Arrigo Miglio e di importanti cariche del Consiglio Regionale. L’Ambulatorio di Sant’Elia a Cagliari, ubicato in un quartiere disagiato della città, nacque vent’anni fa in collaborazione con i Medici Cattolici per offrire assistenza agli extracomunitari. Oggi conta 10 medici specialisti che offrono assistenza gratuita ed in parte distribuiscono medicinali e un bacino di utenza che si estende a tutte le persone che hanno necessità, specialmente agli anziani del quartiere. Negli ultimi due anni gli assistiti sono quasi triplicati. Insieme ai medici specialisti sono sempre presenti dei Confratelli, delle Consorelle e dei volontari, Decorati o amici della Delegazione, che si occupano dell’assistenza ambulatoriale, dell’accoglienza e dell’ascolto. A Sassari esiste invece un Consultorio Medico Polispecialistico, collocato nei locali dell’Arciconfraternita dell’Orazione e Morte di San Giacomo, nel centro storico della città, ed è destinato ai disagiati. Offre prestazioni specialistiche gratuite con medici volontari. Dispone anche di un completo ambulatorio oculistico di proprietà della Delegazione ed è gestito dall’Arciconfraternita dell’Orazione e Morte in collaborazione con la Croce Rossa Italiana.

Sempre a Cagliari esiste la Mensa della Delegazione in San Carlo Borromeo. Più che una Mensa è un vero e proprio invito a pranzo nei locali messi a disposizione da don Luca Venturelli nella sua parrocchia. Si è partiti il 14 aprile 2013 con 6 ospiti, per arrivare in breve tempo a servire circa 30 persone che, tutte le domeniche trovano ospitalità e accoglienza in un ambiente familiare con pasti caldi preparati a casa dai volontari. L’attività per ora impegna una trentina di persone divise in quattro turni mensili.

È stata inoltre ripetuta la vacanza al mare a Santa Margherita di Pula per ammalati e amici conosciuti nei Pellegrinaggi, che si svolge annualmente nel mese di giugno (dal 14 al 19). Hanno partecipato ospiti disabili sardi e provenienti da altre delegazioni del Continente. La Delegazione partecipa ai Pellegrinaggi a Lourdes e a Loreto strutturata dal Gran Priorato di Lombardia e Venezia con la Delegazione di Milano. Quest’anno al Pellegrinaggio Internazionale a Lourdes tenutosi dal 2 al 6 maggio hanno partecipato: 3 cappellani; 3 barellieri; 5 sorelle; 1 medico; 2 bambini ammalati e 3 accompagnatori per un totale di 17 persone. (un medico in refettorio; personale in sala, refettorio e trasporti).

In occasione dell’alluvione che in novembre ha colpito Olbia e alcune zone dell’oristanese la Delegazione si è immediatamente attivata per portare immediatamente soccorso ai colpiti dalla sciagura. Per l’occasione si è creata una collaborazione con l’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, con l’Arciconfraternita dell’Orazione e Morte di San Giacomo in Sassari e con la Parrocchia di San Carlo Borromeo di Cagliari. Il CISOM, che non è potuto intervenire direttamente perché non attivato dalla Protezione Civile Regionale è stato messo a disposizione della Delegazione dal Direttore Nazionale Mauro Casinghini. Inoltre sette studenti del Liceo Margherita di Castelvì di Sassari sono stati messi a disposizione per lavorare “in situ” strutturati dalla Delegazione e alloggiati nella parrocchia di Loiri Porto San Paolo. Tutto ciò ha consentito la distribuzione diretta di beni di prima necessità e altro materiale per un valore stimato di circa 400mila euro. Un grazie doveroso va alle tante Delegazioni d’Italia che hanno voluto mandare materiale o denaro per acquistare ciò che più era urgente, tra queste Milano, Pisa, Veroli e il CISOM di Verona.

Il Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme detto di Rodi, detto di Malta, comunemente abbreviato in Sovrano Militare Ordine di Malta (SMOM), e conosciuto anche come Ordine di Malta o i Cavalieri di Malta, fondato a Gerusalemme intorno all’anno 1048 e riconosciuto come Ordine Religioso nel 1113 da Papa Pasquale II, è un’istituzione (Ordine Religioso Cavalleresco canonicamente dipendente dalla Santa Sede) che da più di novecento anni si dedica esclusivamente alla promozione della fede cattolica e alla cura dei malati e dei poveri secondo il motto “Tuitio Fidei et Obsequium Pauperum”. L’Ordine di Malta è un Ente di Diritto Internazionale (uno Stato Sovrano) che intrattiene relazioni diplomatiche con l’Italia e altri 100 Paesi e ha rappresentanze ufficiali presso le Nazioni Unite, l’Unione Europea ed altre 18 Organizzazioni Internazionali. Il Sovrano Militare Ordine di Malta inoltre è riconosciuto dalla Santa Sede e gode di un cardinale patrono (Paolo Sardi) e un prelato (mons. Angelo Acerbi) nominati dal Sommo Pontefice, oltreché di numerosi Sacerdoti Cappellani.

Le attività svolte in oltre 120 paesi del mondo si sviluppano nell’assistenza medico – sociale e nel soccorso prestato alle vittime di conflitti o di calamità naturali. Per ulteriori informazioni sulle attività dell’Ordine di Malta in campo medico, umanitario e diplomatico, sulla sua storia ed organizzazione, è possibile visitare il sito Internet www.ordinedimalta.int .

In Sardegna l’Ordine di Malta vanta una presenza secolare, con Cavalieri esponenti nel passato di alcune delle più illustri famiglie isolane, e dagli anni ’70 del XX secolo, con la Delegazione Gran Priorale della Sardegna, espressione del Gran Priorato di Lombardia e Venezia della Venerabile Lingua d’Italia. Sempre in Sardegna esistono due Raggruppamenti CISOM (Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta) con diversi Gruppi territoriali attivissimi nel campo della Protezione Civile Nazionale e del 118, dei quali si parla spesso, anche da parte della stampa, in termini sempre lusinghieri. Inoltre gestisce nell’Isola una mensa domenicale per bisognosi (a Cagliari) e due Poliambulatori Medici Polispecialistici per disagiati (a Cagliari e a Sassari). Attualmente il CISOM si occupa dell’Ambulatorio Medico dell’Asinara.

Nessuno, oltre agli appartenenti all’Ordine di Malta – spiega il delegato Gran Priorale per la Sardegna Mario Tola –, è autorizzato a utilizzarne il nome e i simboli. Ci sono persone e organizzazioni in tutto il mondo che fanno uso del nome o di nomi similari al nostro per finalità lucrative o personali non collegate con gli scopi e la tradizione dell’Ordine di Malta, unico riconosciuto dallo Stato Italiano secondo la Legge n. 178 (art. 7 e 8), 3 marzo 1951, e dalla Santa Sede, che con precisazione del 16 ottobre del 2012 dichiara di “di non attribuire alcun valore ai diplomi cavallereschi e alle relative insegne che siano rilasciati dai sodalizi non riconosciuti e di non ritenere appropriato l’uso delle chiese e cappelle per le cosiddette ‘cerimonie di investitura’”.

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