Omaggio a Edvard Grieg

Oggi alle 19 nella Sala Sassu Il pianista Roberto Piana interprete del concerto dedicato al compositore norvegese per la rassegna “I Mercoledì del Conservatorio”

 

 

RobertoPiana
Roberto Piana

Sassari. Sarà interamente dedicato alla musica di Edvard Grieg il concerto che si svolgerà il 15 febbraio alle 19 in sala Sassu, inserito nel cartellone della stagione “I mercoledì del Conservatorio”. Interprete al pianoforte Roberto Piana, docente al Canepa in un omaggio monografico che prende spunto dalla ricorrenza dei 110 anni dalla morte di quello che è considerato il più grande compositore norvegese vissuto tra il 1843 ed il 1907.

Piana, pianista e compositore molto attento alla riscoperta di repertori ingiustamente meno frequentati, ha scelto di aprire la serata con una scelta di brani tratti dalla raccolta di 66 pezzi lirici, composti da Grieg nell’arco di più di trent’anni e considerati tra le sue composizioni più rappresentative, intensamente pervase da quella creatività melodica inesauribile e raffinata che costituisce una delle cifre più evidenti di questo musicista. Alcune delle più note tra queste sono comprese nell’elenco degli undici brani in programma come, ad esempio, il freschissimo “Matrimonio a Troldhaugen” (op.65 n.6) che cerca di tradurre in musica l’atmosfera festosa e commossa di un matrimonio contadino nel paese (Troldhaugen appunto) dove Grieg aveva stabilito il suo rifugio per l’ispirazione compositiva e dove ancora oggi esiste la casa che custodisce il suo pianoforte. Poi, ancora, “Marinaresca” (op.68 n.1), “Visione” (op.62 n.5), “Serenata francese” (op.62 n.3), “Valzer” (op.38 n.7), “Nostalgia” (op.57 n.6), “Silfide” (op.62 n.1), “Verso la patria” (op.62 n.6), “Arietta” (op.12 n.1), “Elegia” (op.47 n.7) e “Notturno” (op.54 n.4), “Dalla gioventù” (op.65 n.1) e “Sera d’estate” (op.71 n.2).

La seconda parte del programma esplorerà un brano giovanile di Grieg, ovvero la “Sonata in mi minore op. 7” risalente al 1865, quando, dopo i rigorosi studi musicali svolti a Lipsia, il compositore cercava di trovare la propria sintesi tra stilemi colti e musica popolare nordica. Non è un caso, infatti, che questa Sonata sia dedicata a Niels Wilhelm Gade, musicista danese studioso della tradizione popolare nordica che istillò nel giovane Grieg l’attenzione per questo genere di repertorio. L’entusiasmo giovanile permea tutta questa pagina anche se, di fatto, il brano risulta per certi aspetti di equilibrio formale non del tutto maturo a causa di qualche discontinuità nel passaggio tra i quattro movimenti in cui si articola. Nell’Allegro moderato di apertura un fantasioso accostamento di idee tematiche ed armoniche ripercorre in qualche modo la “lezione” tedesca appresa nelle opere pianistiche di Schubert e Schumann, rivissuta all’insegna di uno spirito appassionato. La natura rapsodica e danzante di temi popolari nordici che caratterizza il secondo movimento (Andante Molto) sfocia poi in atmosfere più contenute e naïf del Minuetto che costituisce il terzo tempo. Il quarto movimento (Finale. Molto allegro) chiude in bellezza la Sonata, con le sue movenze rapsodiche e zigane ed una repentina esposizione di varie idee melodiche e ritmiche con figure pianistiche guizzanti pervase da uno spirito divertito e talvolta quasi provocatorio.

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