Omaggio ad Aldo Salis

Giovedì 5 febbraio nella Biblioteca comunale di piazza Tola incontro per celebrare le opere di uno degli ultimi grandi poeti della lingua sassarese

 

 

AldoSalis2Sassari. La poesia sassarese sarà protagonista giovedì 5 febbraio nei locali della Biblioteca comunale di piazza Tola, alle 17, con un omaggio a uno degli ultimi grandi poeti della lingua sassarese. Un’occasione unica per scoprire i versi di Aldo Salis, 90 anni trascorsi a raccontare la Sassari più autentica, senza mai perdere il piacere di mettere in rima ricordi, personaggi ed emozioni legate alla sua “ziddai”. Durante l’incontro i suoi componimenti saranno letti da Antonello Bazzu e Mario Marras. È prevista la partecipazione del Coro “Gavino Gabriel” di Tempio.

Una vita come tante quella di Aldo Salis, nato a Sassari nel giugno del 1925 da una famiglia di artigiani, nel cuore della città murata, tra Porta Sant’Antonio e Palazzo di Città. Dopo gli studi al Liceo Scientifico, si iscrive alla facoltà di Chimica farmaceutica. Dopo la laurea lavora per trentacinque anni in piccoli paesi della provincia come collaboratore di farmacia, per poi approdare a Padria come titolare.

Già dagli anni del liceo tenta la scrittura letteraria e le sue prime prove compaiono sul settimanale Libertà. Dopo molti anni pubblica su Tuttoquotidiano numerosi scritti. I suoi racconti successivi in italiano e le poesie in sassarese compaiono sulla Nuova Sardegna. Le rime ottengono uno straordinario successo di premi nei principali concorsi di poesia in lingua sarda (Premio Ozieri, premio Romangia, premio Agniru Canu e molti altri). Si ricollegano infatti a quella tradizione della poesia in sassarese che aveva come punti di riferimento Pompeo Calvia e Agniru Canu (Salvatore Ruiu). Le due raccolte di liriche, “La cianchetta zappuradda” (Editrice Quattro Mori, Sassari 1979), e “Adiu a li fori” (Il Torchietto, Ozieri 1983), segnano un momento importante del rinnovamento stilistico della lingua poetica sassarese.

Aldo Salis, coltiva anche, con sapienza letteraria e poetica, il racconto e il bozzetto di costume. Con la sua prosa scarna che lascia emergere dalla memoria i riti quotidiani delle umili famiglie delle vie del vecchio centro di Sassari scanditi dallo scorrere delle stagioni in una atmosfera quasi sacra di rarefatta liricità.

Le sue pubblicazioni più importanti sono “Un cugnoru di paràuri” (EDES, Sassari 2003), raccolta di poesie in sassarese nella collana di letteratura sarda “La biblioteca di Babele”; “Il padre di Chiara” (EDES, Sassari 2006), romanzo in italiano che fra vicende di campagna, contadini e pastori, avvocati e proprietari terrieri narra il mondo di una Sardegna antica, non ancora del tutto scomparsa, che si riflette nella storia di un rapimento e di un padre che va oltre la vendetta per le violenze subìte dalla figlia Chiara; “A cercare il vento” (TAS, Sassari 2006) raccolta di poesie in lingua italiana.

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