Monica Spanedda: Una riGenerazione per Sassari
Primarie sindaco: l’assessore comunale alle Politiche Ambientali presenta la sua candidatura. «Nessuno strappo con Ganau ma diciamo no a contratti per adesione»
Sassari. È “riGenerazione” la parola d’ordine della campagna elettorale di Monica Spanedda, candidata alle primarie del centrosinistra per il sindaco di Sassari. Anzi, «RiGeneriamoci», slogan che richiama l’obiettivo di un vero cambiamento di generazione, una volontà reale di rinnovare la politica rispetto alle vecchie logiche di potere.
«Partiamo da nove anni di buona amministrazione, esperienza di cui mi sento parte avendovi partecipato. Adesso si sente la necessità di un cambio di guardia da un punto di vista anche anagrafico», ha esordito sabato mattina in occasione della conferenza stampa di presentazione della sua candidatura alle primarie per sindaco di Sassari. Presenti Daniele Sanna, consigliere comunale, Marco Fidalis e Francesco Piras, consiglieri circoscrizionali, e Simone Cossu, consigliere circoscrizionale nel passato mandato ed attualmente nella direzione regionale e provinciale del Pd. In sala, tra gli altri, anche Antonietta Duce e Laura Paoni.
«Noi siamo gli eredi dell’esperienza dei movimenti degli anni ’90. È una questione di metodo: tutti possiamo essere bravi a promettere. Deve essere però chiaro cosa fare, nella vita ed in politica. Ecco perché è importante il metodo partecipativo, come abbiamo fatto per il Piano energetico comunale e per il servizio di igiene urbana, che richiede un contatto quotidiano con i cittadini. Non è sufficiente essere abili oratori per essere bravi amministratori», ha proseguito Monica Spanedda, che ha esordito in politica nel 2005, a 35 anni, diventando, appena esordiente, presidente del Consiglio comunale. «A quell’età in politica si è giovani. Anagraficamente in altre parti del mondo non è così. Personalmente credo che in questi anni ho maturato un bagaglio di esperienza che ritengo molto utile». Nel 2010 la rielezione a Palazzo Ducale e la nomina in Giunta come assessore alle Politiche Ambientali.
«È tempo di un rinnovamento. La mia è una scelta che faccio con coraggio. Le primarie devono essere un’occasione di confronto con i cittadini. La presenza di cinque candidati può essere d’aiuto per coinvolgere il più alto numero possibile di persone alle primarie. I numeri delle firme sono importanti, tutti abbiamo raggiunto buoni risultati. Dovremo però convertirli in voti il 6 aprile: ci sarà la partecipazione libera e sarà richiesto un contributo volontario».
Altri hanno parlato di candidatura unitaria, come Nicola Sanna (area Cuperlo più area Civati) ma, soprattutto, Angela Mameli (tra i suoi sostenitori ci sono pezzi da novanta della politica locale: il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, Silvio Lai, Giacomo Spissu, Giovanni Giagu e Salvatore Demontis). «Perché una candidatura sia unitaria, perché ci possa essere convergenza su un nome, è necessario ci possa essere una discussione. Così non è avvenuto. A me sembra che ci siano situazioni diverse, cordate tra gruppi. Noi non possiamo accedere ad un contratto per adesione (che secondo il codice civile avviene quando le condizioni sono stabilite a priori da una delle parti, ndr). Tra l’altro si tratta di scelte fatte fuori dagli organismi di partito», ha detto Monica Spanedda. «Lo scorso settembre alle primarie per la carica di presidente della Regione, tutti gli assessori della Giunta comunale, tranne Salvatore Demontis, hanno supportato con grande convinzione il nostro sindaco». Si trattava insomma di far ritornare Sassari al centro della politica regionale. E così è poi stato con le elezioni di febbraio. Adesso però è lo stesso sindaco-presidente a schierarsi con uno dei candidati, Angela Mameli, tra l’altro da lui stesso proposta. «Ganau ha scelto un percorso, ma non c’è stato nessuno strappo. Ognuno ha fatto le proprie scelte. Certo, poteva essere una sfida per creare un compiuto partito democratico».
E Sassari? «È chiaro che la priorità è superare lo stato di disagio che si vive in città. Abbiamo potenzialità immense per politiche e sostenibilità ambientali. Ma dobbiamo anche occuparci di riqualificare il terziario. Adesso potremo avere finalmente orecchie buone in Regione», ha proseguito. Qualcuno rivendica la sua appartenenza “soriana”. Progetto Sardegna nacque a Sassari proprio intorno al nucleo che oggi sostiene Monica Spanedda, con Daniele Sanna primo coordinatore. Quando andò al governo della Regione fu lo stesso Soru a sciogliere il soggetto politico, facendolo confluire nel Pd. Adesso tutto questo appartiene però al passato.«Spero che i sassaresi partecipino numerosi a queste primarie, che sono una sfida positiva del Pd e non una resa dei conti tra componenti», ha concluso Monica Spanedda.