Mi chiamo Repubblica
Mercoledì mattina seduta solenne del Consiglio comunale di Sassari con studenti e studentesse. Il 2 giugno celebrazione in piazza d’Italia
Sassari. Per la durata di una seduta i consiglieri comunali hanno ceduto il loro scranno a Palazzo Ducale a ragazzi e ragazze delle scuole medie sassaresi. È successo mercoledì mattina, in occasione dell’iniziativa “Mi chiamo Repubblica. Sono nata in Italia il 2 Giugno del 1946”, organizzata dall’Amministrazione comunale in occasione della Festa della Repubblica. Il 1° giugno una quarantina tra ragazze e ragazzi iscritti all’ultimo anno delle scuole secondarie di primo grado hanno espresso il sentimento della Festa del 2 giugno per ricordare che non si tratta solo di una ricorrenza ma è invece il terreno nel quale la storia repubblicana affonda le radici. L’obiettivo del Comune era coinvolgere le nuove generazioni in un momento di riflessione condiviso con le istituzioni.
«Celebrare la Festa della Repubblica significa valorizzare le storie di coloro che ogni giorno si impegnano per il bene del nostro Paese e lavorano per mantenere la democrazia, la coesione sociale, la pace, la giustizia e la solidarietà», ha spiegato in apertura il presidente del Consiglio Maurilio Murru: «Vogliamo che, a partire da questa giornata, si riaffermi l’impegno di ciascuna cittadina e di ciascun cittadino a costruire un Paese coeso e solidale, dove la pace viene declinata in diversi modi e, tra questi, anche in quei piccoli gesti di responsabilità, di disponibilità, di dialogo e di ricerca delle ragioni dello stare insieme».
Il sindaco Nanni Campus ha rivolto un saluto alle ragazze e ai ragazzi, «già cittadine e cittadini di oggi che magari sarete gli amministratori di domani. Siamo qui oggi perché anche attraverso questi momenti di incontro e di festa difendiamo la nostra memoria e la nostra storia. Avete sentito dai consiglieri la storia molto sintetizzata di questa ricorrenza. È stato detto anche negli interventi che la memoria anche in questi eventi va difesa. La politica di questa strana Italia nel 1977, epoca a voi molto lontana, anno terribile nel quale traballavano le nostre istituzioni, con il governo di allora Andreotti III, decise che per motivi economici, per evitare la sfilata ai Fori imperiali ma anche per guadagnare un giorno di lavoro, venisse sospesa. Diventò così una festa mobile, alla prima domenica utile intorno al 2 giugno. Quel governo, a dire il vero, sospese anche altre feste, come il 4 novembre e l’Epifania. Mi stupì però che l’Italia fosse diventata l’unica nazione occidentale senza una festa nazionale. Le giovani generazioni devono essere educate a portare il messaggio di quegli anni di orgoglio di rinnovamento della rinascita repubblicana. Si dovette aspettare il presidente Ciampi, che nel 2000 impose al Governo Amato di reintrodurre la nostra festività nazionale come lo conosciamo oggi». Allora è importante mantenere vivo il ricordo del 2 giugno, «nell’assoluita convinzione di costruire il concetto di lavorare insieme e rafforzarsi insieme, concetto che si allarga alla solidarietà nazionale e che stiamo toccando adesso sul fronte ucraino. Dobbiamo portare avanti il concetto di comunità e di solidarietà. E dobbiamo essere, tutte e tutti, quel tassello fondamentale perché “comunità” e “solidarietà” non siano solo concetti ma vita quotidiana. Bene fecero Ciampi e Amato, bene hanno fatto i vostri insegnanti che vi hanno portato qui».
«Il nostro pensiero va a tutti coloro che fortemente hanno voluto la Repubblica e a tutti i costituenti». Ha detto la prefetta Paola Dessì, che ha sottolineato, rivolgendosi a studenti e studentesse: «Voi avete approfondito coi docenti la Costituzione. Una scelta importantissima proprio per ricordare cosa questo testo rappresenta per tutti noi. È compito di tutti noi dare vita, con i nostri comportamenti quotidiani e le nostre scelte, a ciò che la Carta prevede. Un impegno anche vostro, perché la Costituzione non resti soltanto un testo lasciato in una libreria. Il vostro è e sarà un contributo determinante per dare alla nostra Carta Costituzionale quella attenzione fondamentale perché sia una Costituzione viva».
In apertura dei lavori ci sono stati alcuni interventi dei consiglieri, che hanno poi lasciato spazio, nei loro scranni, ai giovani studenti. Costantino Arca, Nicolò Maninchedda, Chiara Mannoni, Ilaria Urraci dell’istituto comprensivo “Li Punti”, Laura Salvo, Edoardo Russu, Virginia Sechi e Maria Pala dell’istituto comprensivo “Brigata Sassari”, Elisa Porcheddu, Beatrice Scarpa, Veronica Frau e Federica Sechi dell’istituto comprensivo “Salvatore Farina”, Mattia Marras, Chiara Obino, Alice Piu e Vittorio Carenti dell’istituto comprensivo “Monte Rosello Alto”, Luca Pompili, Pier Antonio Pala, Lorenzo Piu e Maria Gabriella Desole dell’istituto comprensivo “Pertini-Biasi”, Matteo Arras, Judi Khello, Khadim Mbow, Martina Salerno dell’istituto comprensivo San Donato, Silvia Capitta, Gaia Tanti, Veronica Mossa e Daniele Mura dell’istituto comprensivo “Monte Rosello Basso”, Valerio La Spina, Noemi Cauli, Chiara Sole Fadda ed Elena Porqueddu del Convitto Nazionale Canopoleno Sassari, Chiara Plazzoli dell’istituto comprensivo “Latte Dolce – Agro”, Riccardo Ciavarella, Beatrice Manca, Chiara Manconi e Francesca Pia dell’istituto comprensivo “Pasquale Tola” hanno fatto domande sul tema dell’incontro e hanno letto brevi interventi. Dal senso della Repubblica e della Democrazia, dalla Brigata Sassari al valore della Pace, dalla Costituzione alla sua concreta applicazione. Sono stati tanti i temi scelti, ma in molti hanno dedicato un pensiero al ruolo della donna, sia nella difesa della libertà durante la guerra, sia nella lunga strada per la sua emancipazione, con profonde riflessioni anche sulla parità di genere, ieri come oggi.
Al termine dell’evento, i partecipanti hanno ricevuto una copia della Costituzione.
E giovedì mattina, con inizio alle 10, in piazza d’Italia il prefetto di Sassari Paola Dessi presiederà la cerimonia celebrativa del 76° anniversario della Fondazione della Repubblica. Sarà consegnata l’onorificenza e relativa medaglia d’Argento al Merito Civile in memoria del professor Gavino Cherchi, insignito per aver partecipato attivamente alla lotta partigiana fra il 1943 e il 1945. Verranno, inoltre, consegnate due onorificenze al “Merito della Repubblica Italiana” e tre medaglie d’onore ai familiari di altrettanti cittadini italiani deportati ed internati nei lager nazisti. Parteciperanno anche i ragazzi dell’Istituto Comprensivo Statale “Pertini — Biasi ” di Sassari con una riflessione sulla Costituzione nonché gli studenti del Liceo Classico, Musicale e Coreutico D.A. Azuni che eseguiranno l’Inno nazionale ed altri brani.








