La maledizione libertaria
Mercoledì prossimo a Palazzo di Città a Sassari per la rassegna Anima Sarda la presentazione del libro di Massimo Dadea
di Paolo Piredda

Sassari. Episodi di vita e legati anche a vicende personali. A incidere sulla passione per la politica è anche questo. E può tutto accadere presto, anche perché da giovani si vede il futuro immediato con la speranza, talvolta la certezza, di cambiare il mondo. E così ripassa ciò che è stato Massimo Dadea, nella sua ultima opera “La maledizione libertaria”, edito da Cuec. «Una passione che nasce dai racconti di fronte al caminetto e che poi finisce per intersecarsi con le vicende politiche, economiche e culturali che hanno segnato la storia recente della Sardegna». Temi e riflessioni che saranno protagonisti del secondo appuntamento di “Anima Sarda”, la rassegna ideata dall’Associazione degli Editori Sardi con l’intento di promuovere la lettura e l’editoria condividendo l’esperienza con altre forme di espressione artistica e culturale. “La maledizione libertaria” sarà presentato a Palazzo di Città a Sassari mercoledì 23 aprile, alle 18,30. Insieme all’autore e a Guido Melis, accademico, giornalista e, fino allo scorso anno, parlamentare del Pd, sarà ricostruito un mosaico composto di storia personale e vicende politiche con fatti e personaggi che hanno caratterizzato gli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta del XX secolo. secolo scorso, Ed una domanda: le scelte compiute a favore dell’autonomia e quelle che hanno caratterizzato il Piano di rinascita hanno rappresentato una scommessa vinta oppure persa? La serata sarà coordinata dal giornalista Antonio Meloni.
Scheda opera-autore
La maledizione libertaria – Edizioni Cuec
Una passione, quella dell’autore, che si è nutrita del racconto della storia del medico Bernardino Dadea, protagonista, nella prima metà dell’800, di una polemica rovente nei confronti dell’allora vescovo di Tempio, e poi diventato, a Torino, uno dei più famosi medici omeopati d’Europa; oppure di quella di Sebastiano Dadea che combatté al seguito di Giuseppe Garibaldi, prima di fondare il periodico “La Gallura”; o delle guasconate di Scimoni (Simone) Satta, il nonno materno; oppure delle disavventure del padre, inopinatamente imbattutosi in un gagliardetto fascista; ed ancora dell’impatto scioccante con le lettere dei condannati a morte della Resistenza lette in classe dalla preside della scuola media di Nuoro. Una narrazione che si sviluppa su due piani che procedono in parallelo. Quello personale – il racconto delle motivazioni del suo impegno politico di “comunista libertario”, che è il corpo fondamentale della narrazione – e quello generale, costituito da una serie di “stanze” di ricostruzione storica e di analisi.
Massimo Dadea. Nato a Nuoro nel 1950, è medico cardiologo. Ha esercitato la professione prima nell’ospedale San Francesco di Nuoro e poi nell’unità operativa complessa di cardiologia dell’azienda ospedaliera Brotzu di Cagliari. È stato consigliere regionale del Pci prima e del Pds poi dal 1984 al 1994. Dal 2004 al febbraio del 2009 ha ricoperto la carica di assessore degli Affari generali, Personale e Riforma della Regione Autonoma della Sardegna nella giunta regionale presieduta da Renato Soru. È autore del libro La febbre del fare, edito, nel 2009, da Cuec.