“Lotta al terrore”, giovedì a Sassari la presentazione dell’ultimo libro di Vindice Lecis
Alle 18 nella biblioteca comunale di piazza Tola. Interverrà il procuratore della Repubblica Gianni Caria
Sassari. L’ultimo lavoro di Vindice Lecis non è questa volta un romanzo ma un saggio sul terrorismo e sarà presentato a Sassari giovedì 28 aprile alle 18 nella biblioteca comunale di piazza Tola da Gianni Caria, procuratore della Repubblica, per l’organizzazione della libreria Koinè Ubik.
Il libro si intitola “Lotta al terrore”, edito dalla romana Bordeaux, e ricostruisce il periodo più travagliato della storia repubblicana, quello tra il 1976 e il 1982. Il terrorismo ebbe infatti un ruolo politico centrale nelle vicende italiane (l’omicidio Moro fermò l’intesa di governo con il Pci). Sia quello stragista neo fascista con la strategia della tensione segnata dalle complicità internazionali atlantiche e i depistaggi di molti degli apparati dello Stato, come dimostrato dalle sentenze giudiziarie, sia quello delle Br e Prima Linea. A questo fenomeno bisogna aggiungere il ruolo della P2 e delle organizzazioni clandestine come Gladio.
A quarant’anni dal presunto “esaurimento” della stagione del terrorismo (nel 1982 si conclude l’ultimo grande “caso” degli anni di piombo, il sequestro Dozier) Vindice Lecis analizza le strategie messe in campo dal Partito comunista italiano per contrastare la violenza brigatista e l’eversione nera. Una ricostruzione basata in gran parte su documenti riservati del fondo “Ugo Pecchioli”, conservato presso l’Istituto Gramsci e ancora in larghissima parte non adeguatamente analizzati. Atti, articoli, discorsi e relazioni interne testimoniano come il Pci impegnò contro il terrorismo tutte le sue organizzazioni, portando avanti una battaglia capillare grazie alla saldatura tra le direttive dei suoi dirigenti e l’operatività dei suoi militanti. Una storia nella storia che aspettava di venire alla luce.
Anche Sassari non fu indenne dal terrorismo. Si registrarono 17 attentati e violenze nel 1977 e ben 25 l’anno seguente ad opera di una pletora di sigle di estrema sinistra e neofasciste.








