La metafisica della bellezza

Lettere dalle case chiuse di e con Elena Arvigo martedì 22 ottobre alle 21 al Teatro Verdi per Voci di donna

Sassari. Invita alla riflessione l’ultimo appuntamento di “Voci di donna” organizzato dalla Cooperativa Teatro e/o musica fissato per martedì 22 ottobre alle 21 al Teatro Verdi. Sul palco  Elena Arvigo autrice ed interprete  dello spettacolo “La metafisica della bellezza. Lettere dalle case chiuse”. «Ma che uomini siete che per avere i favori di una donna dovete pagarla?». Questa la frase provocatoria con cui la senatrice Angelina Merlin sfidò i colleghi maschi del parlamento e del governo che non volevano saperne della sua proposta di legge per chiudere le case di tolleranza. Nel febbraio del 1958 la Camera approvò la legge Merlin. «Ai nostalgici che oggi vorrebbero riaprire le “case chiuse”, è bene ricordare che quei luoghi erano veri e propri lager – spiega Arvigo – come documentano le lettere che le signorine delle case scrissero alla senatrice perché, durante l’iter legislativo, non demordesse dai suoi intenti». Le lettere delle prostitute alla senatrice Merlin furono raccolte dalla stessa senatrice e da Carla Barberis (moglie di Sandro Pertini) e la loro autenticità è garantita dagli originali, oggi depositati presso un notaio. «Il libro nel quale sono raccolte queste lettere non è più in pubblicazione sono andata a cercarlo nella biblioteca nazionale di Roma dove è consultabile un volume. Leggere queste lettere piene di speranza e disperazione apre gli occhi su una realtà che pochi conoscono A scrivere sono donne piene di speranza, stupore e gratitudine per chi sta mostrando interesse verso la loro situazione di “donne perdute”, per chi, come la senatrice Merlin, sta immaginando per loro un futuro diverso e migliore. Donne schiave, tra cui tante madri, costrette dalla miseria e dal bisogno a prostituirsi. Chi legge quelle lettere capisce che mai e poi mai una donna farebbe quella vita per scelta. Questo spettacolo nasce dal desiderio di informare, di risalire alle fonti di una discussione su cui spesso ancora oggi c’è tanta ignoranza». Così come la metafisica va ad indagare l’essenza delle cose oltre l’apparenza lo spettacolo di Arvigo scopre così attraverso il racconto diretto la sofferenza di una moltitudine di donne costrette a vivere una condizione di schiavitù occulta volutamente celata dal perbenismo borghese del tempo. I numeri che emergono sono impressionanti alcune prostitute erano costrette a ricevere 60 clienti al giorno e raramente potevano uscire dal bordello che era, di fatto, una prigione. Una volta fatti i controlli sanitari in seguito alla battaglia della Merlin vennero fuori altri numeri incredibili il 90% delle prostitute prigioniere delle case chiuse era malata di sifilide o di altre malattie veneree. «I miei spettacoli – conclude Arvigo – sono pensati per aprire un dialogo, per trasmettere consapevolezza. Questa è la prima volto che porto in Sardegna un mio lavoro e sono davvero felice di poter incontrare un pubblico che ancora non conosco».

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