“La Formula della Creazione”, a Sassari Michelangelo Pistoletto
Incontro con i giovani all’Università. Con il grande artista ha dialogato il direttore nazionale di Legambiente Giorgio Zampetti
Sassari. Poche parole, grande gratificazione: sugli scranni dell’aula magna dell’Università di Sassari siede uno degli artisti viventi più concettuali ispirati apprezzati e sensibili del globo, Michelangelo Pistoletto – salutato da un caloroso applauso -. Il maestro Pistoletto è purissimo distillato d’arte e di pensiero, forza espressiva e potenza creativa che pervade, coinvolge, conquista. Accanto a lui il direttore nazionale di Legambiente Giorgio Zampetti, la voce che si affiancherà alla narrazione del maestro nel corso della mattinata.
Michelangelo Pistoletto era venerdì a Sassari per presentare il suo libro “La Formula della Creazione” (La formula della vita), un viaggio alla scoperta della creazione che in 31 passi passa dalla genesi del suo lavoro alla genesi dell’Universo e di una nuova società. Un racconto umano e artistico di vita, e d’arte, e storia, e religione, e scienza, e responsabilità e cura dell’ambiente. Una guida alla trasformazione e al cambiamento, contemporanea e puntuale. Efficace, fonte di punti di vista e spunti di riflessione offerti a lettori, uomini e donne di tutte le generazioni. Il libro è una chiamata a usare la “Formula della Creazione” per divenire coautori di una nuova società. Un invito reale e forte a che ogni singolo individuo si assuma una personale responsabilità nella visione di un insieme globale. A tale fine occorre innanzi tutto riformare i principi e i comportamenti etici che guidano la vita comune, come suggerisce l’editore Cittàdellarte.
Pistoletto era a Sassari per volontà e intuizione di Legambiente Sassari, con Michele Meloni e il suo gruppo di volontari e volontarie ad animare idee e progetti nel segno della piena operatività, ma anche a interagire con le scuole andando a svolgere un lavoro che coinvolge, sensibilizza e trasforma ogni anno in eco volontari migliaia e migliaia di studenti e studentesse del territorio. In platea, gli studenti del Liceo “Azuni” e del Liceo “Spano”, della scuola media “Salvatore Farina” e della stessa Università di Sassari. Un grazie all’Università – il professor Domenico D’Orsogna ha portato i saluti del rettore Gavino Mariotti – e anche a Forestas – era presente il direttore del servizio di Sassari, Gianmarco Saba – per l’importante sensibilità dimostrata nella proficua e ribadita collaborazione con Legambiente. Proprio in occasione dell’arrivo a Sassari del maestro Michelangelo Pistoletto, Michele Meloni di Legambiente Sassari accompagnato dall’assessore all’Ambiente del Comune di Sassari Antonello Sassu ha donato alla biblioteca comunale di piazza Tola tre copie del libro “La nascita della creazione”, necessaria occasione di condivisione, implementazione, approfondimento e valorizzazione dei concetti applicati dal maestro al suo scrivere e al suo creare artistico (vedi “Il Terzo Paradiso”: un’opera del mastro Pistoletto sorgerà nel terreno della Famiglia Abbado al Lazzaretto di Alghero, nel quale è in corso un progetto sviluppato insieme a Legambiente Sassari).
Insieme Ente Parco di Porto Conte e Famiglia Abbado – Legambiente
«C’è da parte dell’arte un impegno che forse non è mai stato così deciso e chiaro verso la società – ha detto il maestro Michelangelo Pistoletto –. Impegno che cerco di portare avanti oggi con il mio lavoro e con Cittàdellarte a Biella. Non voglio raccontarvi tutto il libro, focalizziamo l’attenzione su un tema: quello sviluppato con la mia ultima mostra a Palazzo Reale, la pace preventiva, il problema grosso del nostro tempo. Abbiamo bombe atomiche appese sul nostro capo, in attesa che qualcuno schiacci un bottone e distrugga l’umanità».
La guerra come fenomeno primario: prima di tutto la guerra. «Nel simbolo della formula della creazione abbiamo tre cerchi: da una parte un elemento, dall’altra parte un altro, si possono incontrare nel centro in maniera catastrofica – ha proseguito il grande artista –. Mostruosamente esplosiva. Ma noi con la nostra intelligenza pian piano abbiamo imparato a controllare il sistema catastrofico. Le nostre case hanno i tetti per ripararci da pioggia e sole: siamo arrivati a proteggerci dalla natura. Ma via via abbiamo creato sempre di più una offesa verso la natura stessa. L’abbiamo usata speculando in maniera tale da impoverire il sottosuolo. Impoverimento – da estrazione di petrolio, gas eccetera – che ha poi trasferito allo spazio circostante fenomeni di inquinamento».
Noi stessi quindi abbiamo creato un frastuono molto grave sul pianeta, dobbiamo cominciare quindi a difenderci da noi stessi. Come? «Prendendo il concetto della violenza e del drastico incontro degli elementi nel centro, e trasformandolo pian piano in una chimica che permette di sviluppare non la guerra ma un equilibrio e una armonia. Il centro come luogo di equilibrio. Armonia culturale, sociale, ambientale che sostituisce il conflitto. Il concetto di pace va messo davanti a tutto», ha insistito il maestro Michelangelo Pistoletto, introdotto e accompagnato nel suo raccontare e raccontarsi dal direttore Giorgio Zampetti.