Kepa Junkera presenta il suo nuovo disco “FoK”

Il grande musicista basco sarà mercoledì alle 18 ad Alghero, all’Azienda Agrituristica Sa Mandra. L’iniziativa è promossa dalla Fondazione Maria Carta

JunkeraFantafolk1Sassari. Kepa Junkera, figura di punta della scena musicale dei Paesi Baschi e virtuoso di trikitixa, l’organetto diatonico tipico di quella regione, approda ad Alghero per presentare il suo nuovo disco “Fok”. L’iniziativa, promossa dalla Fondazione Maria Carta, è in programma mercoledì 29 novembre presso l’azienda agrituristica Sa Mandra con inizio alle 18.

“Fok” (cioè fuoco), doppio album contenente 34 tracce, è l’omaggio del grande artista basco per la cultura catalana, e giunge quattro anni dopo un analogo progetto dedicato alla Galizia.

Junkera vi ha coinvolto oltre 200 musicisti provenienti da Catalogna, Valencia, Baleari e anche da Alghero, per rivisitare brani di musica tradizionale delle regioni dove si usa la lingua catalana. Ecco il perché anche della presenza di alcuni artisti algheresi e non solo. Tra le 34 tracce del disco compare “Mariner”, un tradizionale arrangiato a suo tempo da Claudio Gabriel Sanna per i Calic, e lo stesso musicista algherese lo rilegge per la voce di una straordinaria interprete come Franca Masu. Ma il progetto si amplia e la partecipazione della Sardegna si estende al duo Fantafolk (Andrea Pisu launeddas e Vanni Masala organetto); alle voci del Cuncordu e Tenore di Orosei, e anche ai suoni dei Mamuthones della Pro Loco di Mamoiada registrati lo scorso aprile a Monteleone Roccadoria, dove Kepa Junkera si era esibito in occasione del primo appuntamento di “Freemmos”, le giornate ideate dalla Fondazione Maria Carta per parlare di spopolamento dei piccoli comuni della Sardegna.

Alla presentazione di Alghero, nell’evento intitolato “Catalani, baschi, sardi: i suoni dell’identità”, saranno presenti anche gli artisti sardi che affiancheranno l’organettista basco che così spiega il progetto: «L’anno scorso ho iniziato questo viaggio senza definire molto bene la sua fine, senza sapere con certezza che cosa andavo a scoprire. Avevo la convinzione che sarebbe stato qualcosa di grande e questo mi ha portato a conoscere una cultura appassionante».

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