Un inedito di Enrico Costa
Giovedì la presentazione di “L’album delle ore d’ozio (1868-1889)”, la ricostruzione storica di Paolo Cau, per il quinto appuntamento della rassegna Anima sarda
Sassari. Un Costa cultore di arte e letteratura, ma anche di prosa e musica, nonché meticoloso tessitore di relazioni personali legate all’attività di tesoriere e bancario. Tutto in un’opera inedita composta dallo storico durante i vent’anni di impiego professionale. Sono solo alcuni cenni dell’affascinante ricostruzione storica proposta da Paolo Cau nell’ultima opera “L’album delle ore d’ozio di Enrico Costa”. Il volume, che inaugura la collana “scritt’inediti” dell’editrice sassarese Mediando, sarà presentato a Sassari, giovedì 22 maggio, alle 18, nella Sala Siglienti del Banco di Sardegna. Si tratta del quinto appuntamento della rassegna Anima sarda, ideata dall’AES in collaborazione con la libreria Odradek e il patrocinio del Comune di Sassari.
Della vita e delle opere di Enrico Costa, negli anni, è stato scritto tanto, poco o niente si sa, invece, del periodo in cui lo storico-archivista e letterato, in virtù della sua cultura ragionieristica, lavorò nella tesoreria del Comune e in diversi istituti bancari fino a ricoprire l’importante incarico di direttore della Cassa di risparmio di Sassari. In questo periodo è collocata la produzione dell’“Album delle ore d’ozio”, opera originale e inedita, creata da Costa nel ventennio fra il 1866 e il 1891. A metà del 1868, infatti, il giovane Enrico, amante del disegno e dell’arte, comincia a comporre un album illustrato che terminerà circa vent’anni dopo quando inizierà la stesura delle sue “Memorie” sotto forma di Testamento Diario. Le tavole che lo compongono documentano non soltanto la varia e densa rete di contatti personali, ma rivelano anche un certo talento artistico che contribuisce a caratterizzare la vicenda di uno dei personaggi più importanti della storia sassarese. Ciò che più colpisce, sfogliando le pagine dell’Album, è l’impiego estroso e apparentemente strambo, ma del tutto inedito, della sua spiccata inclinazione verso l’arte e la pittura. Inclinazione che si somma a quelle in parte già note della poesia e della prosa, della musica e della calligrafia contribuendo a tracciare il profilo di una personalità decisamente eclettica.
Il modello può essere individuato nei libri amicorum, contenitori che, soprattutto fra Otto e Novecento, erano in uso nelle scuole del Nord Italia, pubblicazioni realizzate con intenti celebrativi, frequenti in ambito accademico, per il sessantesimo del festeggiato o il pensionamento del professore.
Nell’Album, scritto e dipinto a mano da Costa, con l’impiego di tecniche diverse tra cui la matita, la penna e l’acquerello, si trovano delle tavole di un certo pregio artistico, diverse dedicate agli amici e ai colleghi, e che possono essere interpretate secondo due livelli: quello pubblico legato ai rapporti di lavoro con i colleghi della banca e quello più intimistico in cui Costa rivela tutta la sua passione per le forme d’arte già menzionate. Passione che, per ovvie ragioni, coltivava durante il tempo libero che allora, come oggi, si dedicava alle attività finalizzate al raggiungimento del piacere personale. I due livelli, però, non sono disgiunti, ma si intrecciano uno nell’altro a formare una struttura unica e coerente.
Non va infine sottovalutato l’aspetto storico grazie al quale il meticoloso lavoro realizzato da Paolo Cau, sulla base dell’analisi di prezioso materiale inedito, potrà integrare gli studi relativi alla temperie socio-culturale di un periodo relativamente avaro di informazioni.
L’appuntamento è, dunque, a Sassari, per giovedì 22 maggio, alle 18, nella Sala Siglienti del Banco di Sardegna, in viale Umberto 36, dove interverranno Giuseppe Cuccurese (direttore generale del Banco di Sardegna), Manlio Brigaglia (storico, Università di Sassari) e Marco Breschi (direttore del dipartimento di Scienze economiche e aziendali, Università di Sassari). Modera, il giornalista Antonio Meloni, saranno presenti l’autore Paolo Cau e l’editore Simonetta Castia.
L’opera. “L’Album delle ore d’ozio (1868-1889) di Enrico Costa”, di Paolo Cau, con postfazione di Caterina Virdis Limentani, inaugura la collana “scritt’inediti” della casa editrice Mediando. È un’opera originale e inedita creata da Costa negli anni del suo impiego bancario (dal 1866 al 1891) presso le principali istituzioni creditizie della città e della Sardegna. A metà del 1868 il giovane Enrico, amante del disegno e dell’arte, comincia a comporre un Album illustrato («di poesie, ornati e paesaggi») che porterà a compimento circa vent’anni dopo, nel 1889, quando inizierà la stesura delle sue Memorie sotto forma di Testamento Diario. Le tavole che ne fanno parte attengono quindi al periodo di Costa impiegato di banca, e ne documentano la varia e densa rete di contatti personali, rivelando la freschezza del suo talento artistico, seppure attraverso le stramberie proprie dei momenti d’ozio rubati ad un lavoro che svolse con grande impegno e brillante competenza.
L’autore. Paolo Cau, archivista e storico, ricopre dal 2000 l’incarico di direttore dell’Archivio storico del Comune di Sassari, intitolato a Enrico Costa, dopo essere entrato nella carriera degli Archivi di Stato. È autore di numerose pubblicazioni e saggi riguardanti le vicende storiche della città di Sassari e della Sardegna nonché attento promotore e animatore di iniziative culturali.