Il M5S sulla città metropolitana: ‘Il nord Sardegna sia trattato con dignità’
«Va abbattuto “il muro di Erriu”, di presunzione, pregiudizio e arroganza», spiega il capogruppo a Palazzo Ducale Maurilio Murru. «Serve però una voce unanime e autorevole»

Sassari. «Rispetto e dignità per il nord Sardegna». È questa la posizione del M5S relativamente alla città metropolitana per Sassari ed il nord Sardegna, illustrata dal capogruppo in Consiglio comunale Maurilio Murru, intervenuto in occasione dell’incontro organizzato martedì pomeriggio nella Sala Langiu del Comando dei Vigili Urbani. «Siamo qui oggi perché c’è un muro da abbattere. Che non è il vallo di Adriano o il muro. Lo abbiamo chiamato “il muro di Erriu”. In questi ultimi giorni anche i più ottimisti hanno infatti dovuto prendere atto che Erriu nei confronti del pensiero politico collettivo che si andava formando nel Nord Sardegna, ha eretto un muro. Un muro di presunzione, un muro di ostinazione, un muro di pregiudizio e, perché no, direi anche un muro di arroganza che offende non solo il libero confronto democratico ma la dignità di una intera regione», ha detto Murru.
«Il M5S cercherà di buttare giù questo muro per il riconoscimento della pari dignità. Intende portare avanti insieme a tutti cittadini questa battaglia per il riconoscimento di una seconda città metropolitana della Sardegna. Perché giudichiamo intollerabile che il futuro riservi per i territori dell’area vasta settentrionale questa enorme distanza non solo di tipo istituzionale ma anche economica e geografica, tra chi riceverà i finanziamenti (Cagliari) e chi successivamente ne percepierà la sua quota parte (Sassari e il Nord Sardegna)».
«“Città metropolitana” non è una semplice terminologia dall’importanza puramente formale, come ha lasciato intendere l’assessore Erriu – ha proseguito Murru –. “Città metropolitana significa poter elaborare piani strategici, promuovere e gestire servizi e infrastrutture, curare relazioni istituzionali, strutturare sistemi coordinati di gestione dei servizi pubblici, promuovere e coordinare lo sviluppo economico e sociale. Significa avere la gestione diretta della distribuzione delle risorse finanziare del territorio. Esprimiamo la nostra preoccupazione ma anche la nostra rabbia. Certo, i muri non si abbattono con le chiacchiere e con i proclami, e qualche proclama dobbiamo dire di averlo sentito anche qui stasera. Qui c’e’ anche chi in passato i compiti non li ha fatti per niente. Questo studente è stato già bocciato diverse volte negli passari a Cagliari. Questo lo dimostrano i fatti, lo dimostra una programmazione territoriale inesistente. Lo dimostra la cronica carenza infrastrutturale del nostro territorio. E questo per colpa chi doveva battersi per il nostro territorio e il suo sviluppo. Non è che per caso abbiamo mancato l’ennesimo fondamentale appuntamento? Insomma, parliamo di uno studente ripetente rispetto al quale le lezioni non sono ancora evidentemente servite».
«Adesso abbiamo bisogno di una voce forte, unanime, ma soprattutto autorevole, che si alzi unitariamente da questo territorio, così che questo urlo arrivi davvero dentro le stanze dei palazzi della Regione, dove purtroppo, i nostri referenti territoriali una volta eletti perdono il ricordo della storia dei loro territori e la loro radice identitaria».
«Pretendiamo comunque una seria commissione di studio, perché per stessa ammissione di Erriu i numeri degli abitanti delle due aree sono vicini, quelli degli aeroporti e dei porti si equivalgono, idem per le connotazioni del terziario. Questo signore ci affibia un requisito di “ruralità”‘ senza spiegarci quale significato intenda dargli. Sono questioni troppo delicate ed importanti per essere lasciate alla sola decisione di una o più politici. Non basterà? Allora andiamo allo scontro, testa contro testa, se serve. Oppure chiediamo di confrontarci direttamente col padre della legge di riordino delle autonomie locali, il ministro Del Rio. Venga qui anche per confrontarsi con i sardi, con le questioni sarde, con le peculiarità sarde. E se non serve prendiamo l’aereo e andiamo a Roma, andiamo lì affinchè capiscano che la Sardegna non è Cagliari, la Sardegna non è la Pianura padana, ma un universo variegato di risorse e problemi che non possono essere affrontati con gli stessi parametri usati nel continente o coefficienti predisposti a tavolino».
«In conclusione – ha spiegato Maurilio Murru –, saremo affianco ai cittadini sardi in questa battaglia, come abbiamo già dimostrato votando a favore dell’Odg presentato in Consiglio comunale, affinchè Sassari e tutto il territorio del Nord Ovest sia rispettato e trattato con dignità, adesso come non mai».








