Fratelli d’Italia: «Pronti al governo del Paese»
Tra gli obiettivi ci sono anche le amministrazioni locali. A Sassari presentati i candidati alle elezioni del 25 settembre. Tanto entusiasmo nel segno di Giorgia Meloni
Sassari. La politica è tornata, non solo nei temi ma soprattutto nei numeri. Venerdì scorso Fratelli d’Italia ha presentato a militanti e simpatizzanti i candidati alle elezioni politiche del 25 settembre. Assente Marcello Pera, che corre per il Senato nel collegio uninominale del centronord Sardegna, i protagonisti dell’evento, in una gremita (ma non gremitissima, come forse era logico attendersi) sala convegni dell’Hotel Grazia Deledda, erano i candidati sardi. Con il coordinamento del consigliere comunale sassarese Daniele Deiana e gli interventi dei coordinatori dei circoli del partito, l’incontro ha costituito l’occasione per ascoltare proposte e programmi.
In prima fila Carmelo Porcu, deputato dal 1994 al 2014, e Italo Masala, presidente della Regione all’inizio degli anni 2000. E poi tanti volti conosciuti della politica locale, in particolare diversi assessori comunali sassaresi e amministratori di comuni della provincia. La sala aveva accolto già nel 2018, alle precedenti elezioni politiche, la presentazione dei candidati. Ma il clima era ben diverso, come è stato messo in evidenza dai relatori. «Ci piace definirci una squadra armata di sardi che verranno eletti e che porteranno le istanze che raccogleiremo dai territori», ha detto Barbara Polo, coordinatrice provinciale e vicesindaca di Ozieri, candidata nel collegio uninominale della Camera di Nuoro-Oristano. «Sento un vento positivo che può dare tante soddisfazioni. Noi abbiamo una classe dirigente che ha competenze per guidare l’Italia e Giorgia Meloni è la leader giusta per il nostro paese – ha spiegato Giovanni Satta, medico, candidato nel plurinominale del Senato –. Con la pandemia sono esplose le carenze della sanità. In Sardegna è la medicina territoriale la carenza maggiore. E poi rimane il problema dell’accesso alla facoltà di medicina. Una soluzione da seguire potrebbe essere quella del modello francese: si accede al primo semestre, poi dal primo anno bisogna fare tutti gli esami e non saltarli». «La situazione di oggi è frutto di una combinanzione vincente, che mette insieme entusiasmo e vitalità dei giovani con pragmatismo e capacità di organizzare un evento come questo – ha detto Francesco Mura, consigliere regionale e candidato nel plurinominale della Camera –. A otto giorni dal voto ci ritroviamo in una condizione che mai ci saremmo aspettati, ma dobbiamo andare avanti con un giusto grado di prudenza. Il nostro punto di forza è la credibilità di Giorgia Meloni, che non fa promesse irrealizzabili. Prendendoci però un solo impegno, sfatare il vecchio concetto della sinistra sarda, che diceva che non esistono governi amici della Sardegna. Noi, perché patrioti, non possiamo accettare queste parole, perché vogliamo pensare che possa esistere un governo amico della Sardegna. Certo, gli ultimi tre governi, tutti della sinistra, hanno lavorato per confermare questo concetto. Ci siamo trovati ad affrontare la pandemia con un sistema sanitario già in ginocchio e con un ministro preoccupato a inseguire la cancellazione di libertà personali. Abbiamo cercato di riordinare gli enti locali della Sardegna, compresa la città metropolitana di Sassari. Il governo ha impugnato i provvedimenti della Regione ma non ha vinto. O la riforma urbanistica. Noi insomma vogliamo dimostrare che esiste un governo amico della Sardegna. E sarà il governo di Giorgia Meloni, primo presidente del Consiglio donna della nostra repubblica. Non andremo a legiferare come i 5stelle, che hannmo agito contro il sistema economico italiano. Il reddito di cittadinanza non è un’estensione del welfare o dello stato sociale, ma è un’azione lesiva di tutto il sistema sociale nazionale: chi è in forza per lavorare per la sua stessa dignità vada a lavorare».
Le conclusioni sono state affidate al deputato uscente e ricanditato capolista per la Camera Salvatore Sasso Deidda. «Se sono il deputato sardo più efficiente è perché ho frequentato una scuola politica come il Fronte della gioventù – ha detto subito –. A Montecitorio in questi anni sono andato d’accordo anche con i deputati grillini, che chiedevano dove avevo imparato a scrivere le mozioni. Tutto questo è Fratelli d’Italia, che vuole fare politica, ricreare le sezioni, discutere anche con chi non la pensa come noi. Giorgia ha la capacità di ascoltare tutti e avrà il compito di essere la prima esponente della destra presidente del Consiglio. Mi dispiace che a Sassari non sia potuta venire, questa è una campagna elettorale breve». Ci sono i temi nazionali. «Draghi se ne è scappato a gambe levate, il Pd pensava allo ius soli e a boicottare la Lega – ha ricordato Sasso Deidda –. Noi in questi anni eravamo spettatori unici, che assistevano a un teatrino. Dal Pd ci hanno risposto che tutto somamto a Sassari non c’è criminalità: spieghi allora cosa il Pd cosa ha fatto per Sassari. Sono stato in giro per i vindioli del centro storico, dove ho conosciuto tanti compagni e simpatizzanti della sinistra, che mi hanno confessato cosa pensano. La conclusione è che il Pd ha portato degrado. Del resto Ganau da ex sindaco cosa ha fatto per la sua città quando era presidente del Consiglio regionale? Ecco perché è doveroso il ringraziamento a Campus che ha mandato via il Pd dal governo di Sassari. Lo dico anche al senatore del M5S Licheri: sei il più stretto collaboratore di Conte, ti chiedo cosa ha avuto Sassari da te». L’obiettivo è anche governare le amministrazioni locali. «Noi insomma porteremo le istanze di Sassari, dovremo essere il primo partito in città e in Sardegna, nelle amministrazioni, nelle regioni. Siamo pronti a governare ogni città. Fratelli d’Italia non guarda a differenze territoriali. E se a un cagliaritano come me hanno offerto da bere nei vindioli di Sassari qualcosa vorrà dire». (lu.fo.)









