Faradda di li Candareri, Mascia: «Rialziamoci tutti insieme»
La festa di Sassari costituisce l’occasione per riscoprire il senso di comunità anche territoriale. Per il 14 agosto sarà rimosso il cavo di Sirio in piazza Santa Maria

Sassari. «Lo voglio ricordare anche stavolta. In tutta la comunicazione del Comune abbiamo ripristinato il nome “Faradda”». Il sindaco Giuseppe Mascia ha aperto la conferenza stampa di presentazione della Discesa dei Candelieri del 2025 con questa precisazione. Faradda, nel senso di Faradda di li Candareri, in sassarese, e non semplicemente Discesa dei Candelieri, proprio per riscoprirne il senso più profondo. «L’anno scorso ci eravamo appena insediati. E quella Faradda è stato un momento del tutto particolare. Adesso l’emozione non cambia ma assume tratti differenti. Abbiamo alle spalle poco più di un anno di lavoro e di progettazione e sappiamo che tanti problemi in questa città hanno bisogno di risoluzione. Ecco perché dico che ci sono questioni che necessitano di un lavoro comune. Questa osservazione ci dà l’opportunità di dare un significato in più. Di rinascita senza dubbio, come già detto, nel senso di liberazione, con un contenuto religioso ma anche laico della Faradda: quindi rinascita e rivelazione nello scioglimento del Voto. È questo il senso profondo dello stare e sentirsi insieme».
Insieme per la città insomma. A dimostrazione di quanto questo sia un punto di vista determinante è sufficiente ricordare quando accaduto con la rottura del candeliere dei Falegnami durante la Discesa del 2024. «Rialzarsi insieme allora, è questo il significato che vogliamo darci quest’anno. E la Faradda è una manifestazione complessa, difficile da realizzare, che richiede l’impegno di tanti, anche di diversi settori dell’Amministrazione comunale. La Faradda rappresenta il nostro modo di mettere i piedi in terra ma di guardare il cielo», ha detto ancora il sindaco.

«La nostra amministrazione sta affrontando un lavoro di ricostruzione in città di un tessuto sociale che deve collaborare e riprendere una caratteristica, che non è solo un aspetto di convivialità, ma di rimettere Sassari come centro propulsore di un territorio. Ecco perché abbiamo ripristinato il candeliere di bronzo, su spinta dell’assessora alla Cultura Nicoletta Puggioni – ha ripreso Mascia –. Pensiamo che Sassari debba riprendere il processo di riallaccio con il territorio. Per tanti anni abbiamo voltato le spalle, sbagliando. Anche la recente partecipazione a Ittiri Folk Festa (con la tappa finale in piazza Santa Caterina, ndr) è stata una riapertura».
Ci sono poi le novità, sempre legate a questo punto di vista. Come le “Vie dei gremi”, iniziativa partita venerdì scorsoe che prevede altre tappe nei prossimi giorni, con anche lo scopo di costruire una mappa che sia strumento di marketing turistico e che si inserisca in un contesto più ampio. «È impensabile che Sassari abbia un tale patrimonio con significati civici, sociali e religiosi e non riesca a valorizzarlo. Abbiamo tutte le caratteristiche per poterlo fare».
Ma c’è anche un altro elemento nuovo, molto gradito proprio dai gremi. Alla Faradda del prossimo 14 agosto sarà rimosso, temporaneamente s’intende, il cavo di Sirio di Santa Maria, quello che arriva da via delle Conce e poi passa di lato al distributore. Nel punto all’incrocio con corso Vico lo scorso anno di spezzò il fusto del candeliere dei Falegnami. I portatori di tutti i ceri sono costretti a compiere una manovra complicata per fare passare i candelieri sotto il cavo. «Non dimentichiamoci che sotto il cappello dell’Unesco e del riconoscimento come Bene immateriale dell’umanità c’è anche il percorso. E i gremi ci dicono da tempo che quel punto è il momento più alto di difficoltà. L’Arst quindi sospenderà Sirio e tramite una ditta in convenzione sarà rimosso il cavo. Mettere nella condizione migliore i gremi di svolgere Faradda è stato il nostro obbiettivo, perché quello non è un semplice passaggio, ma un qualcosa di molto importante».
Parole rafforzate da Fabio Madau, presidente dell’Intergremio. «Esprimo la soddisfazione dei gremi e ringrazio sindaco e Arst per questa soluzione. Ribadisco che c’è un problema legato al fatto che si tratta di un percorso legato all’Unesco. Quel cavo e altri intralci non sono decorosi. Ed è anche un problema di sicurezza: la manovra crea un affaticamento ai portatori non dovuto. Anche i candelieri, del resto, sono soggetti a sollecitazioni per le quali non sono stati pensati. Quindi ci sarà uno snellimento della festa ma anche maggiore sicurezza».









