Dinamo, una macchina da canestri
Il punto di Aldo Gallizzi
Ancora uno score totale a tre cifre. Per la quinta volta in stagione la Dinamo ha raggiunto o superato quota 100 punti a conferma del suo devastante potenziale offensivo, che ha in ManDrake Diener il principale grimaldello, spesso immarcabile perché in grado di segnare in tutti i modi e da tutte le posizioni. Se gli lasci un metro si alza e brucia la retina, sia che si trovi a 4 metri che a otto metri e mezzo dal canestro, se ti appiccichi, sfrutta il blocco e va dentro sino ad appoggiare al tabellone, se raddoppi, arriva lo scarico sull’uomo libero e considerato l’elevato talento offensivo di cui dispone la Dinamo, si rischia di finire dalla padella sulla brace. Insomma, un rebus assoluto per qualunque difesa. L’unico modo per gli avversari di limitarlo, è cercare di innervosirlo mettendogli le mani addosso, sperando che gli arbitri lo consentano e a dire il vero questo, purtroppo ogni tanto accade soprattutto in Europa, dove un certo tipo di contatti sono tollerati.
I 44 punti messi a referto dalla guardia del Wisconsin nella gara vinta contro Venezia, rappresentano l’high career di Drake in serie A. Il solo Caleb Green è riuscito quest’anno in una circostanza a fare di meglio, inanellandone 45. La continuità di Drake è però qualcosa che non ha nessun altro giocatore della Dinamo. Analizzando tatticamente lo sviluppo della partita contro Venezia, emerge un dato interessante; i lagunari sono stati una delle poche, se non l’unica squadra che accettando il ritmo di gioco della Dinamo, se l’è giocata sino alla fine. Questo probabilmente per la presenza di giocatori atletici, ma anche molto talentuosi, come ad esempio la coppia statunitense Smith, Taylor, libera di inventare e sfruttare molto spesso il proprio talento nell’uno contro uno e comunque con giocate individuali. Soffermandosi sulle prestazioni dei singoli, già detto di Drake, un contributo determinante lo hanno dato Caleb Green, Jack Devecchi e Travis Diener. Green, ha sì sofferto soprattutto inizialmente in difesa la verve di Andrè Smith, ma ha risposto con la stessa moneta a parti invertite, fiaccando alla lunga la resistenza di Smith e caricandolo di falli. Jack Devecchi, seppur ancora non al meglio dal punto di vista fisico dopo il recente infortunio, è stato gettato nella mischia da coach Meo, (che non l’ha più tolto dal campo) nel momento in cui Thomas stava avendo difficoltà ad arginare il realizzatore Donnel Taylor, dando risposte migliori rispetto all’ex avellinese. Travis Diener invece, è vero che ha litigato col canestro, ma ha distribuito assist e fatto girare alla perfezione la squadra, mettendo in ritmo soprattutto Drake e Caleb ma anche Drew Gordon. Decisamente sottotono invece Marques Green, il cui rendimento nell’ultimo mese è stato altalenante. Maluccio anche Eze, che sicuramente non è ancora al top, ma che probabilmente ha sofferto più per il tipo di partita e di avversari che per le sue condizioni fisiche. Peccato non aver visto sul parquet Amedeo Tessitori, che ultimamente stava dando segnali di crescita importanti, ma le soluzioni a disposizione di Sacchetti sono tante e le gerarchie sono ben definite.
Aldo Gallizzi