Da Palazzo Ducale nessun commento
All’indomani del documento di critica rivolto al sindaco Nicola Sanna da dieci consiglieri del Pd non ci sono repliche. Si rimane in attesa. E i cinque monogruppo chiedono più condivisione
Sassari. E adesso? Il giorno dopo il comunicato dei dieci consiglieri comunali del Pd (Pierpaolo Bazzoni, Carla Fundoni e Lisa Benvenuto – Circolo Intregu; Salvatore Sanna e Valeria Fadda – area Lai; Giuseppe Masala, Stefano Perrone, Esmeralda Ughi, Gianni Crobu, Lello Panu – area Spissu) che ha sancito una (quasi) sconfessione dei primi sei mesi di governo della Giunta di Nicola Sanna a Palazzo Ducale l’attività amministrativa è proseguita secondo il calendario già stabilito. Stamattina prima la IV Commissione (Lavori Pubblici) ha compiuto un sopralluogo nei locali dell’ex Tipografia Chiarella; più tardi la VI Commissione (Ambiente) ha discusso il Piano Energetico comunale. Sara invece convocata per la settimana prossima la seduta del Consiglio comunale.
Tutto tranquillo? Non proprio. I dieci consiglieri del Pd (in realtà sarebbero undici, ma Antonio Piu, presidente del Consiglio comunale, vicino all’area che fa capo al Circolo Intregu, si è tenuto fuori proprio per il suo ruolo istituzionale) nel documento non contestano in realtà il silenzio del primo cittadino sugli assetti di Giunta. Anzi, le critiche investono ormai soprattutto l’azione amministrativa: decisioni prese senza sentire il Consiglio (su tutte, le modifiche alla Ztl) e troppe esternazioni ad effetto. E Nicola Sanna? Dallo staff del sindaco, anche stamattina, si buttava acqua sul fuoco: non c’è nulla da dire, niente da commentare.
Eppure si sapeva che prima o poi, come si ricordava ieri, i nodi sarebbero venuti al pettine. E pare che martedì pomeriggio la situazione abbia avuto un’accelerazione. Con un elemento in più: si vocifera da alcuni giorni di un imminente avvicendamento in Giunta. La nomina nello scorso fine settimana di Francesca Fantato nella segreteria regionale del Pd, in quota Castangia, ha fatto pensare ad una sorta di imminente compensazione. E qualcosa di simile ci potrebbe essere per gli altri due assessori, Luca Taras (che è il primo dei non eletti: quindi potrebbe entrare in Consiglio qualora si liberasse un posto con l’ingresso in Giunta di un consigliere) e Luigi Polano, da mesi in procinto di lasciare i loro assessorati a nomi graditi alle componenti del Pd che fanno riferimento a Salvatore Demontis, Silvio Lai e Giacomo Spissu, che alle primarie di aprile appoggiavano Angela Mameli per la carica di sindaco. Allora vinse invece Nicola Sanna per poche decine di voti (contestati). Alle elezioni del 25 maggio il Pd si ricompattò. Ma evidentemente non completamente. Più o meno da giugno è in atto un muro contro muro ad elastico, che sembra non avere fine.
Negli ultimi mesi sembrava che il quadro fosse più sereno. Martedì pomeriggio, al rientro dalla pausa di Natale e Capodanno, si è però ritornati alle posizioni di giugno. Una doppia riunione ha sancito la nuova (quasi) rottura. Si è prima riunito il gruppo del Pd: dialogo inesistente e consiglieri delle componenti Demontis-Lai-Spissu poi assenti al vertice di maggioranza (durante il quale per il gruppo democratico erano presenti solo Pala e Campus).
E le “grane” per Nicola Sanna potrebbero non essere finite. Ci sono anche i cinque consiglieri “monogruppo” (Franco Era – Centro Democratico, Giancarlo Serra – PdS, Tonino Falchi – Upc, Giampalo Manunta – Idv e Marco Manca – Sel) che chiedono di essere presi in considerazione. «Noi rappresentiamo cinque partiti su sei della coalizione. Eppure non abbiamo voce in capitolo», sussurrano. Cinque su sei partiti in tutto, ragionano, perché le due liste civiche (Sassari Bella Dentro e Ora Sì) sono considerate dai cinque come dirette “filiazioni” delle anime del Pd. La presenza in Giunta di Ottavio Sanna (Partito dei Sardi, ma i rapporti con Serra non sono mai stati idilliaci, anche se ultimamente sono parecchio migliorati) e le due presidenze di Commissione (Urbanistica per Manca e Lavori Pubblici per Era) non sembrerebbero infatti sufficienti. Ci sono in ballo soprattutto questioni di metodo, perché le decisioni vanno non solo comunicate ma anche condivide con i consiglieri. Il sostegno al primo cittadino non è però in discussione, tanto che un comunicato dei cinque “monogruppo” diffuso in serata si conclude così: «Auspicando il rilancio e il rinvigorimento condiviso dell’azione amministrativa oltre che il necessario riequilibrio degli assetti, si conferma la fiducia al sindaco Nicola Sanna».







