Consiglio regionale, gli assegni vitalizi sul sito web
L’Ufficio di Presidenza ha deliberato. Si tratta in tutto di 317 vitalizi per una spesa annuale di circa 16 milioni di euro. L’annuncio del presidente Gianfranco Ganau

Cagliari. L’Ufficio di Presidenza ha deliberato di rendere pubblici i dati relativi ai 317 vitalizi attualmente erogati dal Consiglio regionale della Sardegna. È quanto comunica il presidente del Consiglio Gianfranco Ganau.
«Questa è la strada che volevamo seguire sin dall’inizio di tutta la vicenda – spiega il presidente Ganau – un percorso di trasparenza che parte da una revisione del sito istituzionale che deve essere migliorato per rendere massimamente trasparenti e accessibili tutte le informazioni, non solo quelle legate agli assegni vitalizi».
Il presidente Ganau precisa che il Consiglio regionale della Sardegna è stato uno dei primi in Italia ad attuare una politica di riduzione dei costi che ha portato nelle due ultime legislature ad un risparmio di ben 32 milioni di euro, tagliando le indennità dei consiglieri ed eliminando gli assegni vitalizi. Ganau spiega inoltre che l’unico problema posto nei giorni scorsi riguardava la possibilità di rendere pubblici dei dati ritenuti o meno sensibili.
Il parere del Garante della privacy, al quale era stato chiesto di riformulare quanto dichiarato lo scorso 3 febbraio per la regione Lombardia, è arrivato solo questa mattina (mercoledì), come chiarisce il presidente Ganau: «Agli uffici è stato dato preciso mandato per iniziare a lavorare già da stasera ed effettuare tutti i conteggi che consentiranno spero entro domani di pubblicare i nominativi e l’importo degli assegni vitalizi percepiti».
Anticipando qualche dato la cui ufficialità avverrà solo dopo la conclusione di tutti i conteggi, il presidente Ganau spiega che i vitalizi finora attribuiti costano in media al bilancio del Consiglio circa 50 mila euro lordi per ciascuno dei 317 consiglieri che ne hanno diritto per una spesa annuale di circa 16 milioni di euro. «I dati che pubblicheremo sul sito saranno precisi – conclude –. Siamo di fronte ad una procedura complessa che abbraccia un arco temporale di 40 anni di storia dell’Autonomia sarda».