Conservatorio Canepa, inaugurato l’anno accademico

Al Teatro Comunale l’Orchestra Sinfonica diretta da Andrea Raffanini ha eseguito il concerto per pianoforte di Schumann e la Sinfonia n. 7 di Beethoven

 

 

ConcertoConservatorioSassari. Teatro Comunale gremito in occasione del concerto di inaugurazione dell’anno accademico del Conservatorio musicale di Sassari “Luigi Canepa”. Protagonista l’Orchestra sinfonica dell’Istituzione, una compagine di circa sessanta elementi, per lo più studenti, che è stata diretta da Andrea Raffanini. Solista al pianoforte lo studente di biennio Giovanni Curreli, giovane promessa del concertismo. Dopo i saluti delle istituzioni presenti alla serata tra cui il sindaco di Sassari Nicola Sanna, il presidente del Conservatorio Elia Lubiani e il direttore Antonio Ligios si è entrati nel vivo della serata.

L’Orchestra si è confrontata questa volta con un programma estremamente impegnativo, da far tremare i polsi anche alle orchestre formate da professionisti. La prima parte ha presentato quello che rimane forse il più “romantico” dei concerti per pianoforte e orchestra scritti nel XIX secolo: il Concerto in la minore per pianoforte e orchestra op. 54 di Robert Schumann. Grande prova del giovane pianista Giovanni Curreli, molto convincente nella gestione del complesso universo sentimentale schumaniano, che qui come in altre opere passa repentinamente dalla malinconica dolcezza ad un ardore pieno di slancio, e che Curreli ha affrontato con tecnica sicura e con un’adeguata gamma dinamica. Dal canto suo Andrea Raffanini ha ben dipanato quella trama complessa di sovrapposizioni tematiche e quel dialettico rapporto solista-orchestra che costituisce l’essenza di questo concerto, superando con disinvoltura le insidie dell’ultimo movimento, caratterizzato da una imprevedibile varietà ritmica.

Nella seconda parte è stata eseguita invece la più dionisiaca delle sinfonie del corpus beethoveniano, la Sinfonia n° 7 in la maggiore op. 92, quella che Richard Wagner definì “l’apoteosi della danza”. L’Orchestra del Conservatorio ha dato una buona prova generale distinguendosi specialmente nella Settima sinfonia, alla cui lettura Raffanini ha impresso tempi piuttosto rapidi e una visione asciutta dell’impianto sonoro, esaltandone – in particolare nel primo e nell’ultimo movimento – quella straordinaria energia e quella sensazione di vitalismo estremo che percorre tutta la partitura.

Meritatissimi quindi i bis strappati dal pubblico al solista, che ha eseguito “The little sheperd”, tratto da “Children’s corner” di Debussy, e all’Orchestra, che ha proposto la Danza ungherese n. 1 di Brahms.

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