Casa e IA, il comparto delle costruzioni cresce e si evolve
Nel terzo trimestre dell’anno, in Sardegna operano 22.873 imprese nel settore edile. A Oristano iniziativa di Confartigianato
Imprese in crescita, occupazione record e nuove tecnologie come leva strategica per il sistema casa. Nell’Isola l’edilizia corre, cresce e si evolve ma sconta anche tante difficoltà legate all’uso delle nuove tecnologie. È questo ciò che emerge dall’analisi del settore presentata questa mattina a Oristano nell’iniziativa regionale organizzata da Confartigianato Imprese Sardegna dal titolo “Abitare il domani – L’evoluzione del Sistema Casa in Sardegna”, realizzata in collaborazione con l’Università di Cagliari.
Aperta dall’introduzione del presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Giacomo Meloni, l’evento ha visto il proseguimento dei lavori con le relazioni del segretario regionale, Daniele Serra, dal titolo “I numeri dell’edilizia in Sardegna, report Ufficio Studi di Confartigianato”, e del professor Paolo Sanjust, docente dell’Università di Cagliari – Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura, dal titolo “Intelligenza artificiale generativa: Costruire intrecciando i fili di innovazione e tradizione”.
«Il sistema casa è l’insieme delle imprese che quotidianamente operano nell’edilizia, nell’installazione degli impianti, nella produzione di infissi, negli allestimenti e negli arredi – commenta Giacomo Meloni, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna –. Un comparto che vale un terzo del totale dell’artigianato e che si trova di fronte alle sfide epocali della sostenibilità, dell’innovazione, delle dinamiche demografiche e dell’evoluzione del mercato. Per affrontarle serve conoscenza, visione e capacità di guidare il cambiamento».
I dati elaborati dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, su fonti Istat, Eurostat, Svimez, Banca d’Italia. Movimprese, UnionCamere ed Excelsior, hanno fotografato un comparto delle costruzioni solido, vitale e sempre più strategico per l’economia regionale, ma anche un settore che si trova davanti alle più grandi trasformazioni della sua storia: la rivoluzione digitale, l’intelligenza artificiale, la transizione green, i cambiamenti demografici e il nuovo modo di abitare delle comunità.
Nel terzo trimestre dell’anno, nell’Isola operano 22.873 imprese delle costruzioni, di cui 13.135 artigiane, pari al 57 per cento del totale. Un tessuto produttivo composto soprattutto da micro e piccole imprese, che rappresentano la spina dorsale del settore: il 91,5 per cento degli addetti lavora in realtà con meno di 50 dipendenti. Gli addetti complessivi sono 41.831, di cui 21.970 nell’artigianato, capace di generare 1,329 miliardi di euro di valore aggiunto, pari al 39,5 per cento del totale artigiano sardo, quota ben superiore alla media nazionale.
«Il binomio edilizia e Intelligenza Artificiale sta per dare vita a una rivoluzione che cambierà non solo il lavoro in cantiere ma ridisegnerà tutto il settore che diventa sempre più laboratorio di sperimentazione e innovazione – aggiunge Meloni – e per questo la vera sfida, per guardare al futuro del settore, sarà quella di utilizzare bene le tecnologie digitali».
«Per farlo – prosegue Meloni, – serve, da una parte, investire in ricerca, Università e nuova cultura d’impresa, e dall’altra utilizzare gli strumenti innovativi, per affrontare i cambiamenti climatici e dare risposte alle nuove necessità anche di sicurezza sul lavoro Non dimenticando l’importanza della formazione di intelligenze naturali, quindi umane, in grado di sfruttare al meglio l’intelligenza artificiale quindi e di far tenere ben saldi gli artigiani e i lavoratori sempre al centro dell’attività d’impresa».
Occupazione: crescita record, Sardegna prima in Italia. Grazie alla spinta del superbonus e alla ripresa degli investimenti, l’occupazione ha registrato un incremento senza precedenti: oltre 9mila addetti in più tra il 2019 e il 2023. Nel 2024 la Sardegna fa segnare il miglior dato nazionale, con una crescita del +17,9 per cento, contro il +2,6 per cento dell’economia regionale. A trainare questa dinamica è soprattutto l’aumento degli indipendenti, cresciuti del 93,7 per cento negli ultimi cinque anni. Il comparto continua comunque a espandersi: nel primo semestre 2025 l’occupazione cresce ancora (+1,2 per cento), mentre aumentano in modo significativo le imprese più strutturate, come le srl (+21,1 per cento), indice di una crescente solidità organizzativa.
Un settore che cerca personale, ma non lo trova: 65,7 per cento le figure introvabili. La domanda di lavoro resta positiva: tra novembre 2025 e gennaio 2026 sono previste 3.760 assunzioni, con un saldo ancora in crescita (+0,3 per cento), a differenza del resto dell’economia regionale, in calo del 7,3 per cento. Tuttavia, rimane critica la difficoltà di reperimento, che raggiunge il 65,7 per cento, in forte aumento negli ultimi anni. Le figure più difficili da trovare sono quelle altamente specializzate come gli installatori di impianti di isolamento e insonorizzazione, gli intonacatori, i meccanici e i montatori di macchinari e i tecnici delle costruzioni civili e di cantiere.
Il futuro passa dall’Intelligenza Artificiale: le imprese iniziano a usarla, ma il potenziale è enorme. L’Intelligenza Artificiale avanza seppure timidamente nel settore delle costruzioni in Sardegna. Nel 2024 il 61,6 per cento delle imprese ha investito in tecnologie digitali, con un aumento di 5,6 punti percentuali in un anno. Una su tre ha attivato percorsi di formazione legati alle nuove tecnologie. L’Intelligenza Artificiale è utilizzata dal 5,24 per cento delle imprese, soprattutto per conversione della lingua parlata, generazione di testi e linguaggi tecnici, estrazione automatica di conoscenza, identificazione di oggetti e materiali, automazione dei flussi di lavoro. L’area produttiva è quella in cui l’IA viene utilizzata di più, seguita da marketing e vendite. Parallelamente, aumentano, ancora in modo insufficiente, gli investimenti in robotica avanzata, realtà aumentata, sistemi collaborativi e automazioni intelligenti, che oggi coinvolgono il 2,7 per cento delle imprese.










