Carcere e divieto di avvicinamento per un gruppo di nigeriani
La Polizia di Sassari ha eseguito cinque ordinanze cautelari nei confronti di altrettanti stranieri ospitati e domiciliati presso di centri di accoglienza in città
Sassari. La Polizia ha eseguito cinque ordinanze cautelari emesse dal gip del Tribunale nei confronti di altrettanti cittadini di nazionalità nigeriana, domiciliati presso i centri di accoglienza, ritenuti tutti responsabili di tentata rapina aggravata, minacce gravi, violenza privata e lesioni aggravate, mentre per due dei cinque è stata configurata anche la tentata estorsione aggravata.
L’attività d’indagine, condotta dagli investigatori della Squadra Mobile, ha preso avvio a seguito di diverse richieste di intervento del 113 da parte del gestore di un alimentari etnico del centro città che per tre serate diverse ha visto presentarsi al suo negozio con atteggiamento intimidatorio e minaccioso nei confronti suoi e dei clienti un gruppo di sei nigeriani residenti in un centro di accoglienza. In una occasione, hanno cercato di costringere il gestore del negozio a versare loro da bere, nonostante fossero ubriachi, intimidendolo con pesanti minacce e brandendo contro di lui il collo di una bottiglia di vetro, non riuscendo però nel loro intento grazie all’intervento tempestivo della Polizia di Stato.
La sera successiva al primo episodio, presentatisi all’ora di chiusura del locale, hanno tentato di sottrarre il cellulare e il portafogli ad un avventore del negozio, non riuscendovi grazie all’intervento del gestore che, a causa della sua intromissione, ha ricevuto pesanti minacce di morte. Qualche giorno dopo, gli stessi hanno costretto un cliente dell’emporio alimentare ad uscire dopo averlo colpito con calci e pugni e minacciato con un collo di bottiglia.
Il tempestivo intervento della Polizia e la collaborazione delle vittime ha permesso agli investigatori della Squadra Mobile di individuare i responsabili di tali condotte e di redigere un dettagliato rapporto all’autorità giudiziaria che ha ritenuto sussistenti i gravi indizi di colpevolezza a carico dei cinque cittadini nigeriani, applicando nei confronti di F.F. del 1991 e O.N. del 1984 la custodia in carcere, mentre per gli altri tre ha disposto di divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, prescrivendo loro di mantenere una distanza di almeno 200 metri dall’alimentari etnico. Sono tuttavia in corso ulteriori indagini per individuare altri eventuali responsabili.






