Brigata Sassari, Festa di Corpo e delle Bandiere di Guerra
Celebrazioni per il 151° ed il 152° reggimento fanteria in occasione del 98° anniversario della battaglia dei “Tre Monti” della I Guerra Mondiale

Sassari. La Brigata Sassari ha celebrato la “Festa di Corpo e delle Bandiere di Guerra del 151° e del 152° reggimento fanteria” in occasione del 98° anniversario della battaglia dei Tre Monti, importante vittoria delle armi italiane che segnò la ripresa operativa e morale dell’Esercito Italiano dopo le infauste giornate di Caporetto e che valse la 2ª Medaglia d’Oro al Valor Militare alle bandiere di guerra dei due reggimenti.
La storica ricorrenza è stata rievocata nelle caserme “Monfenera” di Cagliari (sede del 151° reggimento) e “Gonzaga” di Sassari (sede del 152° reggimento) nel corso di due distinte cerimonie alle quali ha partecipato il comandante della Brigata “Sassari”, generale Arturo Nitti, presenti i comandanti dei reggimenti, i colonnelli Enrico Rosa e Luigi Dore, gli ufficiali, i sottufficiali, i graduati, i volontari, i cappellani militari, il personale civile dei due reparti e i familiari dei soldati sardi caduti in Patria e all’estero nell’adempimento del proprio dovere.

LA BATTAGLIA DEI “TRE MONTI”. La battaglia, combattuta per l’intera giornata del 28 gennaio 1918 dal 151° e dal 152° reggimento fanteria della Brigata Sassari, vide momenti drammaticamente cruenti nelle contese trincee di Col del Rosso, Col d’Èchele, e Monte Valbella, culminati con la morte del comandante del 151° reggimento. Esaurite le munizioni i fanti si difesero anche con i sassi. Gli austriaci, resisi conto della difficoltà del momento dei “sassarini”, poiché isolati e senza munizioni, si lanciarono all’attacco sicuri di riconquistare le posizioni perse. Tra i reparti della “Sassari” ci fu un attimo di esitazione, svanito nell’istante in cui ci fu la consapevolezza che indietreggiare avrebbe significato perdere ciò che si era conquistato a caro prezzo e che l’unica alternativa possibile, arrendersi, non era nella loro indole. In quegli attimi terribili il richiamo all’Isola lontana risvegliò l’orgoglio e la fierezza tipica del popolo sardo. I “Diavoli Rossi” decisero di contrattaccare all’arma bianca. Dalle file della “Sassari” si levò alto il grido “Avanti Sardegna!”.

All’incitamento “Avanti Sardegna!” giunse il grido di guerra “Forza Paris!”, urlato all’unisono, che accompagnò il terribile contrattacco alla baionetta, condotto dai “sassarini” con la forza della disperazione, disorientando e sorprendendo gli austriaci benché fossero in numero più elevato, ben armati e meglio equipaggiati.
Tutto ciò consentì di mantenere le posizioni. Il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, generale Armando Diaz, nel congratularsi con i “Sassarini” reduci dalla battaglia, ebbe a dire: «….Voi non sapete, e forse non saprete mai, quanto avete fatto per l’Italia…».






