Bancali, carcere lontano dalla città

La garante dei detenuti Cecilia Sechi lascia l’incarico per motivi di salute. A lei un grazie e l’applauso del Consiglio comunale

 

 

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Da sinistra, in alto, la garante Cecilia Sechi ed il presidente del Consiglio comunale Antonio Piu

Sassari. Cecilia Sechi ha lasciato dopo quattro anni e mezzo l’incarico di garante dei detenuti nel carcere di Bancali. L’annuncio è stata dato questo pomeriggio in Consiglio comunale, in occasione della presentazione del rapporto annuale dell’attività del garante, che è nominato dall’Assemblea Civica e svolge i suoi compiti a titolo gratuito.

Attualmente nel carcere di Bancali sono ospitati 419 detenuti, di cui 195 stranieri (19 albanesi, 23 rumeni, 14 tunisini, i gruppi più consistenti). A controllarli 320 agenti. «Non posso riassumere quattro anni e mezzo di lavoro. Mi è però rimasta impressa una frase dei detenuti che si sono ritrovati nel nuovo penitenziario: è una struttura immensa. Ed è veramente disorientante, anche umanamente. Una detenuta mi disse anche: questo è un carcere. Quasi un rimpianto allora per San Sebastiano, che era in città», ha detto Cecilia Sechi, che con commozione ha annunciato le sue dimissioni per motivi di salute. «Bisogna avere forze emotive ed anche fisiche. E per fare bene il garante bisogna studiare».

«Stasera abbiamo assistito tutti ad una lezione di bontà nei confronti di una categoria di cittadini ai quali occorre donare una sensibilità che è assai rara. Lo dico a nome di tutti i sassaresi che credono nel recupero di una vita. Il trasferimento del carcere ha portato una cella più comoda ma anche l’isolamento e l’allontamento dal cuore pulsante della città», ha detto il sindaco Nicola Sanna, che ha rivolto a Cecilia Sechi «un grande grazie e un grande abbraccio».

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