Angela Mameli: «La mia non è una candidatura individuale»
Primarie Pd, conferenza stampa venerdì mattina. «Vorrei essere il sindaco di tutti e non di un pezzo di partito»
Sassari. «La mia non è una candidatura individuale. Voglio sottolinearlo con forza: va oltre le aree e le componenti ed ha un taglio di inclusione e non di esclusione. Vorrei insomma essere il sindaco della città e non di un pezzo di partito». Con queste parole Angela Mameli ha spiegato venerdì mattina, nella club house del parco di Monserrato, le linee della sua partecipazione alle primarie del centrosinistra per la scelta del candidato sindaco di Sassari. Accanto a lei il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, il consigliere regionale Salvatore Demontis e l’ex vicesindaco e consigliere regionale Valerio Meloni. Tra il pubblico il segretario regionale del Pd Silvio Lai e l’ex presidente del Consiglio regionale Giacomo Spissu.
Nessuna nuova alleanza che scardina gli equilibri interni del Partito Democratico sassarese. Si tratta di una scelta che punta ad una candidatura diversa rispetto alle altre. «Non è candidatura individuale, non rappresenta un’area del partito, ma mette insieme aree diverse. Adesso speriamo che ci siano segnali a breve di convergenza da parte degli altri candidati. Quella di Angela Mameli si pone come una candidatura forte, di guida per la città per i prossimi cinque anni», ha detto Gianfranco Ganau.
«Mi rendo conto di tutte le difficoltà. La mia candidatura viene dopo nove anni di amministrazione Ganau, che ha avuto e continua ad avere il gradimento del 70 per cento dei cittadini. Si tratta di un tesoro che lascia alla città, in questi anni completamente rinnovata. E si è trattato di un successo a cui abbiamo partecipato», ha proseguito Angela Mameli. L’obiettivo sarà anche portare a termine alcune priorità come il Puc ed intervenire su trasporti e sanità, magari con il sostegno della Regione, che sarà politicamente affine in caso di vittoria del centrosinistra alle comunali. «Ritengo che questa sfida Sassari la può accogliere».
«Quella di Angela Mameli è una candidatura di rottura degli schemi. Devo riconoscerle che fra tutti gli assessori della prima e della seconda Giunta Ganau è stata la più brava. E lo dico io che insieme a Perrone sono stato l’unico a partecipare a due mandati. Era naturale che la scelta cadesse su di lei», ha detto Salvatore Demontis. «È una candidatura di rottura degli schemi ed allo stesso tempo di cambiamento. Non è una candidatura di un’area, tantomeno di una cordata. È stata presentata dallo stesso Ganau e su di essa sono confluite diverse aree del partito. Dopo dieci anni di contrapposizione tra maggioranza e minoranza interne al Pd che parevano ormai consolidate, questo schema viene meno ed è superato. C’è chi sta ancora in questa cornice. Noi siamo gli unici che stanno percorrendo una strada diversa. Certo, ci vuole coraggio», ha proseguito Demontis, che così concluso: «L’area che rappresento è l’area Soru, che è qua e sostiene Angela Mameli». Insomma, si sostiene la candidata ma non c’è all’orizzonte nessuna nuova alleanza o “cordata” tra le componenti del Pd che fanno riferimento a Ganau, Spissu, Lai e Demontis.
Perché però si è arrivati al nome di Angela Mameli solo negli ultimi giorni utili? «Stavamo cercando una condivisione allargata il più possibile. E potevamo farlo tenendo le primarie», ha ripreso Ganau. «Si tratta di uno strumento importantissimo, soprattutto per Sassari. I cinque candidati sono tutti amici e colleghi rispettabilissimi. Su Angela Mameli noi abbiamo trovato la migliore sintesi», ha aggiunto Valerio Meloni, da sempre vicino a Giovanni Giagu.
Infine l’appello di Gianfranco Ganau. «Stiamo proponendo il miglior sindaco in questo momento. Speriamo sulla candidatura di Angela Mameli confluiscano altre parti della coalizione».