Alzheimer Fest in Sardegna

Il tour nazionale ha fatto tappa nell’isola con un’anteprima a Porto Torres. Poi grande evento a Ploaghe e finale a Elmas

Ploaghe. È stata la festa degli abbracci, dell’incontro, della condivisione e della relazione. Ma soprattutto, è stato un modo per lanciare un messaggio positivo: cioè che si può costruire un evento insieme, divertirsi senza escludere nessuno, e in tal modo migliorare la qualità della vita di persone con demenza e di conseguenza dei loro familiari. La tappa sarda dell’Alzheimer Fest ha fatto il primo approdo sabato mattina a Porto Torres per l’annunciata anteprima e quindi ha portato a Ploaghe l’epicentro di una manifestazione dal forte impatto emotivo, per concludersi poi il 2 ottobre in piazza a Elmas.

A Ploaghe, ad aprire i lavori sul palco al fianco del conduttore Roberto Manca sono state l’assessora alle Politiche sociali Lorena Tedde e la presidente di Amas Pina Ballore, che hanno messo in moto un evento unico nel suo genere, a partire dall’esibizione del piccolo coro di Auser Li punti per proseguire via via con tutti gli altri gruppi canori, intervallati da esibizioni poetiche e interventi di esperti che, in maniera divulgativa ed efficace, hanno permesso di approfondire le tematiche più attuali in materia.

«Portare in Sardegna l’Alzheimer Fest è la realizzazione di un sogno – afferma Pina Ballore – vorremmo sensibilizzare il territorio, la collettività, soprattutto in una regione come la Sardegna in cui i numeri delle persone con decadimento cognitivo iniziano a essere molto importanti. Ma come sempre vogliamo dare un messaggio positivo, portare un po’ di felicità anche in chi si trova in situazioni difficili».

L’Alzheimer Fest è nato nel 2017 a Firenze grazie all’intuizione di un gruppo di donne e uomini proveniente da tutta Italia. La prima edizione si è tenuta a Gavirate, in provincia di Varese, e poi ogni anno è stata rinnovata coinvolgendo una nuova location. L’ultima edizione si è svolta a Firenze e quest’anno si è deciso di fare un tour in più tappe dal nord al sud dell’Italia fino alla Puglia, passando per la Sardegna.

«Il suo nome fa rima con Oktober Fest – spiega Michele Farina, presidente nazionale della manifestazione – è un gioco di parole che ci è piaciuto, perché tutti pensano che chi vive con l’Alzheimer debba solamente soffrire, debba solamente far soffrire i familiari e le persone che ha intorno. Invece no, le persone con questa patologia e altre forme di demenza hanno tantissime cose da dare, da vivere con gli altri, e allora, ecco che l’idea del divertimento può anche essere quella di far festa per mangiare, per divertirsi, per cantare e perché no, anche per bersi una birra. Abbiamo fatto anche una birra per l’Alzheimer Fest, che potremo proporre magari l’anno prossimo».

Insomma, un evento a tasso alcolico limitato ma con molti abbracci, cibi gustosi, buona musica, artisti, scrittori, familiari, operatori amorevoli, medici senza camici ed esperti senza powerpoint.

La preparazione per il tour sardo ha richiesto otto lunghi mesi di grande impegno, coinvolgendo un numero impressionante di gruppi e associazioni del territorio coordinati dall’associazione Music&Movie di Roberto Manca e dall’Associazione Malattie Alzheimer Sardegna guidata da Ballore.

Forte interesse hanno suscitato anche i laboratori proposti, tra i quali una dimostrazione degli strumenti per la stimolazione cognitiva utilizzati con i pazienti che hanno patologie neurodegenerative e non solo. Tra gli specialisti sono intervenuti Paolo Putzu, Alberto Zoccheddu e Maria Rita Piras e Anna Maria Giulia Fozzi. È stato specificato che le terapie farmacologiche, soprattutto in queste patologie risultano fondamentali, ma allo stesso tempo, quelle non farmacologiche sono molto importanti come sostegno, un grande sostegno di accompagnamento che talvolta può permettere un decremento del farmaco, soprattutto quando ci sono disturbi comportamentali. Certamente è basilare lavorare in sinergia con i medici.

La manifestazione è stata realizzata con il contributo principale del Comune di Ploaghe e il sostegno dei comuni di Porto Torres, Elmas, Ittiri, Florinas e Codrongianus, l’Unione dei Comuni del Coros, le Proloco di Ploaghe e di Elmas, la Croce Gialla e l’Associazione Nessuno Escluso di Ploaghe.

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