A Sassari 403 sanzioni in 20 giorni per rifiuti abbandonati o non differenziati

In azione le fototrappole e le verifiche della Polizia locale. Previste pesanti sanzioni per i trasgressori

Sassari. «Mi fa inorridire quanto si possa essere così cattivi, con assoluta non curanza, nei confronti della propria città. Chi svuota cantine sulla pubblica piazza come definirlo se non animale?». Parole del sindaco di Sassari Nanni Campus, che giovedì mattina, a Palazzo Ducale, ha aperto così la presentazione alla stampa dei numeri dei controlli effettuati dalla Polizia locale tramite le fototrappole recentemente installate nel territorio comunale. Si tratta di 65 nuove aree costantemente videosorvegliate, insieme a microtelecamere utilizzate in particolare nell’agro e nelle periferie. Le condotte rilevate e sanzionate mostrano tutta l’inciviltà di alcuni cittadini. Qualche esempio richiamato dal comandante della Polizia locale Gianni Serra, intervenuto all’incontro con i media insieme al primo cittadino, all’assessore all’Ambiente Antonello Sassu e alla dirigente del settore Marge Cannas. Domenica sera, in pieno centro storico, uno (o più) cittadino maleducato ha buttato per strada tutti i mobili di un appartamento, compresi arredi, materiale ferroso, plastica, vernici e altro, per un totale di oltre dieci quintali di rifiuti. Il trasgressore, immediatamente identificato dagli agenti, dovrà rispondere, insieme al proprietario della casa, di una serie di illeciti: violazione delle norme del testo unico ambientale che punisce l’abbandono e il deposito incontrollato di rifiuti con sanzioni fino a tremila euro; violazione del regolamento comunale di polizia urbana (che prevede 200 euro di sanzione); violazione del codice della strada per occupazione abusiva del suolo pubblico (l’ingombro provocato dai rifiuti ha bloccato il traffico in via Sant’Apollinare e per questo motivo i colpevoli sono stati sanzionati per 694 euro); violate anche le norme del regolamento comunale di igiene urbana (altri 500 euro di multa) e l’ordinanza sindacale, che prevede sanzioni per 500 euro. In totale, i responsabili hanno subito sanzioni per circa 4.894 euro; agli stessi saranno, inoltre, imputati i costi sostenuti dall’Amministrazione per la rimozione dei rifiuti, la pulizia e la sanificazione dell’area. Sono in corso accertamenti tributari sulla proprietà dell’immobile.

Questo è stato solo uno, senza dubbio il più eclatante, di parecchi altri casi di illeciti accertati in materia ambientale: ben 403 situazioni in soli 22 giorni di controlli sulle modalità di conferimento nelle batterie di cassonetti. In particolare, è stato spiegato, le aree più critiche si sono rivelate le periferie, dove arrivano non residenti che gettano i rifiuti nei cassonetti ancora all’ingresso della città, il centro centro e in generale, con la percentuale più alta di violazioni (il 42 per cento), le zone dove è attivo il porta a porta. Pigrizia e tanta maleducazione, con conseguenze negative sull’intera collettività. «Innanzitutto, le telecamere devono funzionare in maniera continuativa e serve personale per controllare – ha fatto notare il sindaco Nanni Campus –. Poi c’è un dispendio economico per ripulire. E non bisogna mai dimenticare che una differenziata fatta male incide sui numeri finali, perché significa che rischiamo di non ricevere le premialità previste». Queste spese, ecco un problema di natura contabile che parecchi ignorano, vanno coperte nell’ambito della tariffa della Tari, con evidenti conseguenze di aumenti a carico di tutta la collettività.

I fenomeni di degrado vanno insomma controllati con costanza. Tutto questo grazie fototrappole sparse in città e di nuove, sofisticate, microtelecamere. Il numero di sanzioni – è stato rimarcato giovedì mattina – è un dato rilevante, se letto unilateralmente, ma meno drammatico se comparato alla quantità di video e immagini analizzati dal nucleo di polizia ambientale del Comando di via Carlo Felice: 4528 filmati analizzati, 403 condotte illecite contestate, pari al 8,9 per cento sul totale dei controlli effettuati. «È sempre un dato drammatico, perché stiamo parlando di un 10 per cento circa delle persone controllate che hanno violato le norme ambientali – ha detto il comandante Gianni Serra –. Un altro aspetto preoccupante è questo del conferimento nei cassonetti in città di quanti arrivano dai comuni dell’hinterland». Si tratta magari di centri nei quali è attivo il porta a porta integrale, senza cassonetti per la strada. Risulta, inoltre, frequente l’utilizzo di voluminosi sacchi neri con in genere rifiuti indifferenziati. Vanno al contrario sempre utilizzati sacchi trasparenti o che permettano di indentificare il contenuto.

«Faccio notare che sui social nessuno ha scritto che colui che l’altro giorno ha scaricato il mobilio in strada è un animale, e lo voglio ribadire, ma che il Comune non aveva ancora pulito», ha detto in conclusione il primo cittadino, piuttosto contrariato.

Articoli Correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pulsante per tornare all'inizio