Torres, un pareggio che significa tanto

Il punto ma soprattutto la prestazione fornita dai rossoblù a Perugia, hanno certificato che questa squadra può essere competitiva ai massimi livelli

Sono trascorsi solo due mesi dall’inizio del campionato, ma a forza di raccogliere indizi incominciano a materializzarsi delle prove. I più scaramantici toccheranno ferro e qualsiasi altra cosa nel raggio d’azione di braccia e mani, ma è ormai abbastanza chiaro che questa Torres può davvero inserirsi in pianta stabile nei quartieri alti del campionato. Questo non significa vincerlo, ma essere in grado di competere con chiunque. Dopo sette vittorie consecutive, paradossalmente è stato il pareggio di ieri al “Renato Curi” di Perugia a consolidare le certezze e certificare la competitività dei ragazzi di Greco. Attenzione, nessuno si esalta, tutti dalla stampa ai tifosi, ai giocatori stessi, sanno bene che la strada è lunghissima e difficilissima ma è giusto e doveroso analizzare il momento.

Mentalità e personalità. Sono questi gli aspetti più confortanti, anche perchè costituiscono la base per far si che non si tratti di un fuoco di paglia. I rossoblù anche ieri al cospetto di una corazzata che vuole dichiaratamente tornare in serie B dov’era sino a 4 mesi fa, sono scesi in campo senza alcun timore reverenziale, giocandosela a viso aperto, tenendo tranquillamente botta, passando in vantaggio con il solito cinismo (altra arma che solo le grandi squadre hanno) e rischiando addirittura di vincere nel finale, se Masala e Menabò (entrambi appena entrati in campo) fossero stati un pochino più precisi e fortunati.

Qualità ed esperienza. Anche queste non mancano di certo alla truppa e si vede. In ogni reparto ci sono giocatori top per la categoria, qualche nome su tutti: Zaccagno in porta, Idda dietro, Giorico in mezzo, mentre davanti onestamente c’è un po’ l’imbarazzo della scelta. Tra l’altro, ieri proprio uno di questi (Giorico) non è sceso in campo per un problemino fisico accusato nella rifinitura e chi lo ha sostituito è stato assolutamente all’altezza.

Entusiasmo. C’è ed è tanto, ma non potrebbe essere altrimenti. Sia in seno alla squadra che fra i tifosi, come non si vedeva ormai da tanto, troppo tempo. La squadra scalda i tifosi, i tifosi scaldano la squadra e insieme si può andare lontano a patto che ci si continui a a scaldare gli uni con gli altri e si resti uniti anche quando inevitabilmente si perderà qualche partita. Perchè è ovvio che accadrà e sarà proprio in quei frangenti che si capirà quale livello di maturità avranno raggiunto squadra e sostenitori. Ad esempio, nei social qualche tifoso incontentabile ha storto il naso per il pareggio conquistato a Perugia e questo onestamente fa un pochino sorridere. Per fortuna si tratta di un’assoluta minoranza, perchè la stragrande maggioranza, quelli supportati da una certa conoscenza e cognizione di causa, conoscono perfettamente il valore del punto preso a Perugia e soprattutto della prestazione fornita.

Il pompiere. Alfonso Greco sta gestendo emotivamente e psicologicamente da timoniere navigato la situazione. Non è una cosa facile, anzi, perchè esaltarsi è un attimo e sarebbe pericolosissimo. Anche se in questo senso il tecnico può contare sulla presenza nel gruppo di uomini ancor prima che giocatori molto esperti che lo aiutano a tenere la barca dritta.

Le avversarie. A parte il sopra citato Perugia, un’altra corazzata come il Cesena ieri si è fatta bloccare in casa dal neopromosso Sestri Levante a testimonianza che non ci sono partite facili e nulla è scontato. Perciò nel pesare un risultato è doveroso tener conto anche delle avversarie e del loro valore.

Aldo Gallizzi

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