Rete di Reti, un ecosistema per le pmi del nord Sardegna

Nuovo modo di intendere il territorio. Ieri mattina alla Camera di Commercio di Sassari la presentazione. Gavino Sini: «Non è una progettazione integrata ma integrante»

 

ReteReti1Sassari. La Sala dei cento della Camera di Commercio di Sassari ha accolto sabato mattina sindaci ed associazioni imprenditoriali del nord Sardegna per il primo step “propedeutico”; venerdì prossimo si proseguirà con l’incontro con l’assessore regionale alla Programmazione Raffaele Paci. L’idea è proporre al territorio una rete per “fare rete”: il paragone calcistico è semplice come la formula e lo schema vincente da adottare sul campo. Comuni e associazioni imprenditoriali, insieme, con obiettivi la crescita economica e poter raggiungere più facilmente e proficuamente i fondi comunitari. Su un asse che si snodi da questo momento e fino al 2020 e possa trovare un primo importante momento di strutturazione immediato e il successivo sviluppo delle attività entro una data certa, breve.

ReteReti3È la filosofia di “Reti di Reti”. «Non è una progettazione integrata, ma integrante – ha sottolineato il presidente della Camera di Commercio del nord Sardegna, Gavino Sini, che ha presentato il progetto insieme al segretario generale Pietro Esposito – e vede coinvolti tutti, nessuno escluso, i soggetti istituzionali del territorio. Anche i sindaci, anche quelli che subiscono attacchi come quello di Bultei, e ai quali va tutto il nostro sostegno. Il nord Sardegna deve crescere, non può fermarsi e questa è una chiave importante per uscire dalla solita litania del “non ci sono risorse”. Troviamo insieme la formula, studiamola, perfezioniamola, e progettiamo e capiamo quali possono essere le strade da percorrere insieme a chi vive il territorio e conosce le sue esigenze».

Chi ha promosso Reti di Reti è presente: l’ente camerale, le associazioni di categoria e i principali comuni del nord Sardegna pronti su un unico fronte a lavorare insieme per progettare la nascita di un nuovo soggetto propositivo e per certi versi innovatore che punta portare in questa prima fase circa 9 milioni di euro. E il nuovo asse comunitario concede possibilità ancor più consistenti prevedendo tra i 3 e i 5 miliardi di euro. Per un ecosistema che coinvolgerà entro il prossimo anno l’Università e gli incubatori d’impresa, scuole superiori, operatori finanziari, network nazionali ed internazionali e le aziende di servizi reali innovativi.

ReteReti2«I fondi comunitari vanno spesi perché le risorse sono lì. Dobbiamo preparare un ecosistema puntando sull’innovazione», ha detto ancora Sini. «Se non esiste capitale umano ed imprenditoriale non andiamo da nessuna parte. Il modello di sviluppo ha bisogno di territorio e impresa, ma poi c’è il web e tutte le possibilità della tecnologia per aprire i mercati». Ecosistema, appunto, ovvero economia che fa sistema, in un momento di grandi rivoluzioni specie sotto il profilo istituzionale. E se fino a questo momento è stato catalizzato sul territorio regionale soltanto il 40 per cento delle risorse comunitarie disponibili, è evidente che sia necessario fare un passo in avanti sotto il profilo progettuale. Una spinta propulsiva che “Rete di Reti” è in grado di dare anche secondo i sindaci presenti – numerosi – all’incontro, tra cui quelli di Sassari, Nicola Sanna, e di Tempio, Romeo Frediani, che hanno appoggiato appieno l’iniziativa ma soprattutto l’approccio di chi ragiona da sistema, per aree vaste con una visione complessiva di interazione territoriale.

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