Pigliaru cancella il Piano Paesaggistico di Cappellacci
All’ordine del giorno della seduta della Giunta regionale convocata venerdì mattina alle 10. Cappellacci: «È un esordio all’insegna dell’ideologia»

Cagliari. Le modifiche al Ppr introdotte lo scorso febbraio dalla Giunta Cappellacci a ridosso delle elezioni stanno per essere cancellate. Tra i numerosi punti all’ordine del giorno della seduta della Giunta Pigliaru programmata per venerdì mattina alle 10 c’è anche quello dell’annullamento della deliberazione n. 6/18 del 14.2.2014 “L.R. 23 ottobre 2009, n. 4, art. 11. Piano Paesaggistico Regionale della Sardegna, primo ambito omogeneo costiero, preliminarmente approvato con deliberazione della Giunta n. 45/2 del 25.10.2013. Aggiornamento e revisione. Esame delle osservazioni e approvazione definitiva”. Il provvedimento sarà presentato dall’assessore agli Enti Locali ed all’Urbanistica Cristiano Erriu, presidente dell’Anci Sardegna.
«È un esordio all’insegna dell’ideologia di una Giunta che fin dalla prima riunione inizia a pagare le cambiali politiche firmate al momento della candidatura di Pigliaru, offrendo in segno di gratitudine ai capi-bastone di partito il nuovo piano paesaggistico, come se fosse un trofeo», è il commento dell’ex presidente della Regione, Ugo Cappellacci. «Appare evidente che il livello di approfondimento della questione da parte di un esecutivo in carica da solo due settimane non può che essere minimo e che, qualora effettivamente dovessero essere adottate delle decisioni, ciò avverrebbe in base ad un ottuso pregiudizio e non certo per questioni sostanziali. Spiace che a portare la delibera in Giunta sia chi, in qualità di presidente dell’Anci, non può non sapere quale sia stato il percorso partecipativo che ha portato alla revisione con il pieno ed effettivo coinvolgimento dei Comuni. Appare evidente l’atteggiamento di un centro-sinistra che in questo modo fugge a gambe levate da un dibattito schietto sul tema del paesaggio, temendo che in seguito ad un reale approfondimento, ad un dibattito pubblico basato sugli atti, saltino fuori, una ad una, le mistificazioni, le speculazioni politiche e le macroscopiche ipocrisie degli anni passati», conclude Cappellacci.