La cultura contro la violenza di genere inizia dalle scuole

Presentati a Palazzo Ducale gli elaborati degli studenti dei licei Azuni e Canopoleno che negli anni hanno seguito laboratori e percorsi di formazione

IncontroscuoleviolenzagenereSassari. Un cortometraggio, tanti racconti, interpretazioni di brani musicali e un’installazione artistica. I ragazzi dei licei Azuni e Canopoleno hanno scelto queste forme per raccontare la loro idea di violenza di genere e contrasto a ogni tipo di discriminazione. Impegnati per diversi anni scolastici in laboratori e percorsi di formazione e sensibilizzazione promossi dalla commissione Pari Opportunità del Comune di Sassari, oggi, 29 novembre, hanno presentato gli elaborati durante un incontro organizzato dall’Amministrazione nell’aula del Consiglio comunale.

«Un’occasione preziosa di condivisione e di scambio – ha commentato la presidente della commissione Elvira Useli –, che ha ancora una volta come protagonisti studenti della nostra città che rappresentano il loro punto di vista sulla violenza di genere in un luogo altamente simbolico, alla presenza del vice sindaco e della presidente del Consiglio, che si è offerta, con entusiasmo, di ospitare la manifestazione».

La mattinata si è aperta con la toccante esposizione dei lavori realizzati dalla III L (ora IV) del liceo Azuni nell’ambito del progetto “Le parole giuste per raccontare la violenza di genere: tra diritto di cronaca e tutela della vittima”. Il concorso rappresentava la conclusione di un percorso iniziato durante lo scorso anno scolastico per stimolare le nuove generazioni a riflessioni personali e di gruppo sulle modalità con le quali gli organi di stampa affrontano le notizie relative alla violenza di genere e al femminicidio. I ragazzi e le ragazze hanno tradotto in elaborati individuali queste considerazioni. Dal linguaggio di genere, alla necessità di nuove politiche per creare una reale parità, nella società come nel mondo del lavoro, per finire con il ruolo dell’informazione come valore sociale, capace di veicolare messaggi che orientino le opinioni dei cittadini e delle cittadine e di affrontare e scardinare i pregiudizi e gli stereotipi alla base della violenza di genere. Sono stati soltanto alcuni dei temi trattati dagli studenti e studentesse. Gli autori e autrici ne hanno letto alcuni brani tratti dal loro elaborato.

Nella seconda parte dell’evento sono state presentate le opere dei ragazzi e ragazze del Canopoleno, nell’ambito del Progetto per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere, dal titolo “CreAttività”, organizzato anch’esso dalla commissione Pari Opportunità nell’anno scolastico 2017/2018. Gli studenti e studentesse del Canopoleno, che hanno prodotto l’opera d’arte con la stoffa, nel laboratorio “Lo Strappo”, diretto da Antonella Muresu, hanno raccontato la loro esperienza e l’installazione è stata esposta in una sala di Palazzo Ducale. Le ragazze e i ragazzi che hanno partecipato al laboratorio di cinematografia diretto da Sante Maurizi, hanno invece illustrato il percorso che ha portato alla creazione del cortometraggio sulla violenza di genere, che è stato proiettato nel corso della manifestazione.

All’evento hanno partecipato, oltre alla presidente del Consiglio comunale Esmeralda Ughi che ha coordinato tutte le iniziative dell’ultima settimana contro la violenza sulle donne, anche il vicesindaco Fabio Pinna, l’assessora alle Politiche sociali e Pari Opportunità Pina Ballore, le componenti della Commissione Pari Opportunità con la presidente Elvira Useli che ha coordinato i lavori, la giornalista Daniela Scano che ha collaborato al progetto nel liceo Azuni e da tempo è in prima linea nella sensibilizzazione sul tema della discriminazione di genere, le docenti e i docenti, e Agostino Loriga, presidente della cooperativa Andalas de Amistade. Quest’ultimo ha illustrato i dati aggiornati del centro antiviolenza del progetto Aurora dell’anno corrente.

I dati. Dall’inizio dell’anno a oggi, sono state 140 le consulenze di sostegno psicologico attivate al centro antiviolenza, cifra destinata a essere superata entro la fine del 2018 «anche grazie a tutte le iniziative di sensibilizzazione avviate dall’Amministrazione comunale», ha spiegato Agostino Loriga. Alla Casa rifugio sono accolti 19 nuclei famiglia (mamme con bambini) di cui 11 minori. La struttura durante l’anno ha sempre raggiunto la capienza massima pari a 15 unità. Lo sportello autori di violenza dall’apertura ha accolto 50 richieste di consulenza da parte di uomini consapevoli delle loro difficoltà relazionali. Attualmente sono attive 12 consulenze. Nei suoi 18 anni il progetto ha fatto fronte a 1771 richieste di aiuto, accogliendo nella casa protetta 177 nuclei famigliari fra cui 178 minori.

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