Intercultura, da Lettonia, Turchia e Francia a Sassari
Per diventare cittadini del mondo. Il sindaco Mascia ha ricevuto a Palazzo Ducale ragazze e ragazzi ospitati in città
Sassari. Lontano dai banchi, via da casa, in città lontane, a volte mai sentite nominare prima, per imparare tutto quello che i libri e la scuola non possono insegnare, per diventare cittadini del mondo. È la straordinaria esperienza che milioni di adolescenti di tutto il pianeta possono fare ormai da decenni grazie all’impegno di Intercultura, realtà le cui radici possono essere fatte risalire a oltre un secolo fa e che oggi organizza e finanzia attraverso borse di studio programmi di mobilità scolastica internazionale, inviando ogni anno oltre 1.800 ragazzi delle scuole secondarie a vivere e studiare all’estero e accogliendo nel nostro Paese centinaia di giovani di ogni nazione, che scelgono di arricchirsi culturalmente trascorrendo un periodo di vita nelle nostre famiglie e nelle nostre scuole.
Tra le protagoniste e i protagonisti del programma Intercultura di quest’anno ci sono anche Evelina, Selin e Simon. Provenienti rispettivamente da Lettonia, Turchia e Francia, hanno 17, 16 e 15 anni e frequentano il liceo: Evelina il classico al Canopoleno, Selin il linguistico al Castelvì, Simon l’artistico al Figari. Arrivati a Sassari da pochi mesi, trascorreranno in città l’intero anno scolastico. Oggi hanno fatto visita al sindaco di Sassari, Giuseppe Mascia, che li ha accolti con tutti gli onori del caso nella sala consiliare. Ad accompagnarli, la presidente della sezione sassarese di Intercultura, Giuliana Sanna, una volontaria dell’associazione, Francesca Tedde, e Maria Luisa Angioni in rappresentanza delle famiglie ospitanti.
«Vi auguro di fare una bella esperienza e di realizzare gli obiettivi che vi siete prefissati venendo qui», ha detto il sindaco alle due ragazze e al ragazzo dopo averli riempiti di domande sul loro primo impatto con la città. «Quella che state vivendo è senz’altro un’occasione preziosa di arricchimento, anche per noi – ha aggiunto Mascia – il confronto con voi sarà di accrescimento per le famiglie che vi ospitano e per le scuole che frequentate». Quanto al fatto che oggi gli studenti arrivati a Sassari con Intercultura siano solo tre, «sta diventando sempre più difficile trovare famiglie disposte a ospitare ragazze e ragazzi che fanno domanda», rivela la presidente Sanna, spiegando che «la nostra organizzazione si basa esclusivamente sul volontariato e attraverso le borse di studio ambisce a dare a chiunque l’opportunità di compiere un soggiorno di studio lontano da casa, acquisendo competenze e consapevolezze, anche sul piano umano e sociale, che nessuna esperienza didattica può dare».