I riti della Settimana Santa
A Sassari martedì sera il via con la Processione dei Misteri. Si prosegue fino al Venerdì Santo con la Deposizione e la Via Crucis conclusiva
Sassari. Con la solenne “Processione dei Misteri” hanno preso il via ieri sera i riti della Settimana Santa. Una tradizione ricca di fascino anche visivo, con colori e simbolismi che affondano le radici nella tradizione secentesca spagnola e che si riallaccia a più antiche celebrazioni di epoca bizantina. Il corteo, con i simulacri che ricordano gli episodi della Passione di Gesù Cristo, ha attraversato il centro storico, a cura dalla Confraternita dei Santissimi Misteri, facendo tappa nelle singole chiese. Poco prima delle 19 la partenza dalla chiesa delle Monache Cappuccine, a cui è seguito, subito dopo, a cura dell’Arciconfraternita dell’Orazione e Morte, l’ingresso a San Giacomo e la sosta al Duomo. Il primo simulacro ad uscire dalla chiesa delle Monache Cappuccine è stato quello di “Gesù nell’orto degli ulivi”, l’ultimo raffigurava invece la “Nostra Signora dei Sette Dolori”. Il Crocifero che apre il corteo è chiamato “Babbarrottu”: porta una croce a bracci da cui pende una stola bianca a ricordo della deposizione. Dietro di lui un confratello con tamburo, battuto in modo che vengano sentiti solo suoni lugubri.
Mercoledì si prosegue. Alle 18,30 parte dalla chiesa di Sant’Andrea al corso Vittorio Emanuele la processione dell’Addolorata, organizzata dalla Confraternita del Santissimo Sacramento, con sosta a San Giacomo e al Duomo del Simulacro della Madonna Addolorata e del Cristo in Croce (sempre a cura dell’Arciconfraternita dell’Orazione e Morte). Giovedì, ancora una volta alle 18,30, c’è la “Messa in Coena Domini” con la cerimonia della lavanda dei piedi, che si svolge nella chiesa della Trinità, con i membri della Confraternita di Santa Croce e del Gonfalone: questi ultimi interpretano i dodici Apostoli. Venerdì mattina, con partenza dalla chiesa di S. Antonio Abate (o dei Servi di Maria) alle 9, a cura dell’Arciconfraternita dei Servi di Maria, la processione della “Madonna dei Sette Dolori”, accompagnata da tutte le Confraternite. Sempre venerdì ma alle 17,30, nella chiesa della Trinità, avviene il suggestivo rito della Deposizione dalla Croce del Cristo morto (s’Iscravamentu) a cui segue la solenne processione con la Via Crucis lungo le vie del centro storico. Alle 20,15, sul sagrato della cattedrale di San Nicola, interverrà l’arcivescovo padre Paolo Atzei.
Le processioni della Settimana Santa a Sassari sono curate dalle storiche confraternite: Arciconfraternita di Santa Croce e del Gonfalone (fondata prima del XV sec.), Arciconfraternita dei Servi di Maria (XVI sec.), Confraternita del Santissimo Sacramento (XVII sec.), Arciconfraternita dell’Orazione e Morte (metà XVI sec.), e Confraternita dei Santi Misteri (1938). Di diverso colore le tonache degli appartenenti alle confraternite: quelle di Santa Croce sono bianche, quelle dei Servi di Maria sono ancora bianche ma con uno scampolo nero, quelle della Confraternita del Santissimo Sacramento sono bianche con mantella rossa, quelle dei Santi Misteri sono viola, quelle dell’Orazione e Morte interamente nere (l’Arciconfraternita è composta esclusivamente da confratelli appartenenti alle antiche famiglie nobiliari sassaresi e vestiti con il tradizionale e caratteristico saio e cappuccio nero, abito che in passato veniva indossato quando si accompagnavano al patibolo i condannati a morte e il cui colore ricorda ai sassaresi “lu babbarrottu” per eccellenza, ovvero il boia).