Faradda, una rete di protezione per Santa Maria
Il Comune sta spendendo 20mila euro. La cerimonia del voto si svolgerà regolarmente la sera del 14 agosto con tutti i protagonisti
Sassari. Quasi ventimila euro. È quanto ha speso nelle ultime ore l’Amministrazione comunale per mettere in sicurezza la cerimonia della Faradda, in particolare l’ultima fase che si svolge all’interno della chiesa di Santa Maria di Betlem. Lo ha spiegato martedì pomeriggio in Consiglio comunale il sindaco Nicola Sanna, nel corso del dibattito dedicato alla presa d’atto del rinvio della partecipazione del candeliere del Gremio dei Facchini alla Discesa del 14 agosto. «Abbiamo potuto verificare che in chiesa non ci sono problemi di carattere strutturale», ha assicurato il primo cittadino. Per evitare però che altri calcinacci e frammenti di intonaco cadano dai muri interni della cupola è in corso di installazione una seconda rete, che affianca (non si tratta infatti di un prolungamento, rimane libera una porzione sotto l’arco di intersezione) quella già presente nella navata da un paio di anni. «In questi giorni la situazione climatica sta mettendo sotto stress anche le opere d’arte», ha ribadito il sindaco Sanna. Troppo caldo insomma, è la spiegazione che il primo cittadino ha illustrato ai consiglieri comunali. Già messa in sicurezza (l’impalcatura è stata smontata dopo due giorni), con l’intervento della ditta specializzata Luciano Sini per conto del Comune, anche la volta interna della cappella di Sant’Antonio, che la sera del 14 agosto ospita il palco della municipalità e che giovedì scorso era stata la prima area della chiesa interessata dalla caduta dei calcinacci.
La nuova rete permetterà uno svolgimento della cerimonia dello scioglimento del voto secondo la tradizione, con la presenza di gremianti, portatori e autorità, oltre ovviamente ai frati minori conventuali (e all’arcivescovo padre Paolo Atzei, anche lui francescano conventuale e che lascerà la guida della diocesi il prossimo 2 ottobre), mentre sarà limitata la presenza dei fedeli e del pubblico, come avviene ormai da diversi anni anche nella piazza, che viene chiusa a partire da una certa ora. La struttura di protezione rimarrà tutto il tempo necessario, fino all’inizio dei lavori di restauro, che non sono più rinviabili e che «non saranno certamente semplici – ha detto ancora Nicola Sanna –. Il complesso di Santa Maria è un monumento e occorreranno studi e analisi, in particolare da parte della Soprintendenza, prima di poter intervenire. Ci vorranno progetti e siamo impegnati a trovare le risorse necessarie», ha continuato il sindaco, che ha ricordato che già nell’autunno dello scorso anno l’Amministrazione comunale ha avviato un’interlocuzione con il Ministero dei Beni Culturali, sollecitando con una lettera rivolta direttamente al ministro Dario Franceschini (che la Faradda l’ha seguita da Palazzo di Città negli scorsi anni) un contributo straordinario per Santa Maria per più di un milione di euro. Ma per un recupero di tutto il convento servono molti più fondi, ancora da quantificare, tanti in ogni caso. «Servirebbe individuare un metodo di finanziamento, e questo vale anche per altri monumenti del nostro Paese, ricco di opere d’arte. In ogni caso, per Santa Maria contiamo di trovare le risorse», ha concluso Nicola Sanna.