+Europa si struttura sul territorio
Convegno a Sassari con la partecipazione del presidente nazionale Federico Pizzarotti. Nicola Sanna spiega perché ha aderito al partito di Emma Bonino
Sassari. Riconoscere il ruolo delle città medie come fulcro del dinamismo italiano. +Europa si struttura sul territorio e anche in Sardegna costruisce una propria presenza in vista degli importanti appuntamenti elettorali del 2024, quando si voterà per la Regione in febbraio e in primavera per le amministrative (nei comuni di Sassari e Cagliari, ma anche Alghero) e per le europee. Il partito di Emma Bonino è stato uno dei soggetti del centrosinistra, in verità “ristretto”, alle ultime elezioni politiche (settembre 2022), mancando di un soffio (2,8 per cento alla Camera, 2,94 al Senato) il quorum per la quota proporzionale. L’orizzonte europeo è allora il punto centrale dell’azione politica. E nel contesto continentale, a cominciare dai programmi che puntano allo sviluppo, vanno inserite le città medie. Il presidente nazionale di +Europa, l’ex sindaco di Parma Federico Pizzarotti, che ha iniziato nel M5s con la prima elezione nel 2012 (ma nel 2017 è stato confermato con una lista civica), era lunedì a Sassari per una iniziativa promossa da +Europa Sardegna. Con lui le new entry del partito, a cominciare da un altro ex sindaco, Nicola Sanna, che ha guidato l’amministrazione della città di Sassari dal 2014 al 2019. Un’esperienza che ha visto momenti anche di duro confronto interno al Pd, partito nel quale Sanna è rimasto sino alla fine del mandato. Adesso però è il momento di riprendere il cammino in un altro soggetto politico. Con lui Consuelo Sari, in Consiglio comunale negli anni della Giunta Sanna, e Lorenzo Corda, già candidato alle suppletive al Senato nel 2021, proposto da una prima esperienza di alleanza Pd-M5s e altri movimenti di sinistra. Allora non andò bene, vinse il centrodestra, anche perché un embrione di terzo polo si presentò con un suo candidato. Adesso, in vista delle elezioni del prossimo anno, quello della costruzione della coalizione sarà uno dei temi di cui si discuterà nei prossimi mesi.
«Noi siamo nel centrosinistra saldamente – ha spiegato Federico Pizzarotti –. Siamo la parte liberale della coalizione ma non siamo mai stati tentati di fare l’ago della bilancia del fantomatico terzo polo, che dovrebbe essere comunque calato come polo liberale all’interno del centrosinistra. Quanto poi sarà largo il campo dipenderà da tutti i soggetti coinvolti».
Nell’aula “Cicu” del Dipartimento di Giurisprudenza di viale Mancini i volti noti erano diversi, ma parecchi erano quelli nuovi. +Europa è un partito in via di strutturazione sul territorio. A Sassari il coordinamento è affidato a Consuelo Sari. Presenti – e sono intervenuti rispettivamente all’inizio e alla fine del convegno – Pietrina Putzolu, candidata alle politiche dello scorso anno, e Riccardo Lo Monaco, coordinatore regionale. Giampiero Murgia ha portato il saluto di Italia Viva.
«Siamo un partito giovane. Con l’Europa contiamo di ridurre il divario tra le isole e il resto del Continente – ha spiegato Consuelo Sari nella relazione introduttiva –. Nessun problema globale può essere trattato a livello esclusivamente locale. Sappiamo quanto sia sciocco erigere muri che creano incomprensioni, distanze e divisioni». È allora l’Europa che apre le menti, perché l’Italia da sola non può andare da nessuna parte. «La politica è in grande crisi, l’astensione è almeno al 40 per cento. Si tratta di un dato di protesta. Oppure semplicemente non ci sono forze politiche capaci di dare risposte – ha detto Nicola Sanna –. Le destre vincono al 60 per cento. E allora ho pensato che non si poteva restare a guardare. Da ragazzo, con Lorenzo Corda, abbiamo cominciato i primi passi in politica. Avevo 17 anni nel 1980, quando per il terremoto in Irpinia iniziai a fare qualcosa. Quella situazione drammatica ci fece scattare una voglia di solidarietà. Lorenzo, più grande di me di un anno, poté partire per quei luoghi colpiti dal terremoto. Io rimasi a Sassari a preparare pacchetti con la pasta e altre cose utili alla popolazione. Ecco, noi siamo queste persone, che partendo da un’esperienza di vita, sociale, operaia e altro, ci siamo affacciati all’impegno politico. Siamo stati poi impegnati anche negli ordini professionali». Sanna è stato presidente dell’Ordine degli agronomi della provincia di Sassari, Corda di quello degli ingegneri. «La politica è spesso associata al malaffare. Ed è un errore. Con +Europa possiamo partecipare a un movimento nel quale le libertà individuali e collettive trovano un presidio più forte rispetto ad altre realtà politiche», ha proseguito Sanna. «L’idea di Europa nasce grazie al sacrificio. Allora dobbiamo contrastare la destra attuale che ci governa e che ha un’idea di Europa da 1800. Quando si parla di sovranismo rispetto agli interessi collettivi si introduce il germe della divisione. E l’Europa è stata per secoli il luogo delle guerre continue». Ci sono poi le città, soprattutto quelle medie, come Sassari e Parma. «Amministrare le città è una cosa difficilissima e faticosa. Pizzarotti ha fatto il sindaco come me e sa quanto sia delicato prendere decisioni nell’interesse collettivo. A Sassari abbiamo realizzato le piste ciclabili. È chiaro che nell’immediato crei disagio perché elimini dei parcheggi. Ma nel lungo periodo avere un ambiente pulito, un sistema di vita più sostenibile è importante. Questo non vuol dire essere preveggenti o visionari. Stiamo parlando del lavoro di un sindaco, chiamato a ragionare anche per il futuro. Spiace constatare allora che la nostra città oggi non è nel dibattito regionale. Pensiamo solo alla sistemazione di un nuovo ospedale, fatta senza conoscere la pianificazione urbanistica, senza evitare il consumo di suolo. Avevamo disponibili 200 milioni di euro per rifare un nuovo ospedale in viale San Pietro, nell’area dove sono già concentrati tutti i servizi ospedalieri cittadini, facilmente raggiungibile da chi arriva in città. Quei soldi sono andati persi e l’opportunità è sfumata. Abbiamo poi lasciato un regolamento per i comitati di quartiere. Quel regolamento è rimasto lettera morta e i cittadini non sono ascoltati. Rispetto a questo quadro di insieme occorre allora mobilitarsi, occorre scrollarsi di dosso qualche amarezza del passato e guardare a +Europa».
«Il mio ingresso in +Europa è stato rafforzato dalla necessità di investire in una forza che ha sempre avuto un’idea di diritti e libertà e che però non ha avuto però uno sviluppo territoriale – ha sottolineato subito dopo il presidente nazionale di +Europa Federico Pizzarotti –. Difficile pensare a grandi politiche se non so quello che chiedono i cittadini. Quindi, e lo abbiamo visto con la pandemia e la guerra, dobbiamo vivere l’Europa come opportunità di confronto. E nelle città medie questo è possibile farlo più facilmente. Pensiamo che la consapevolezza del cambiamento climatico passi per le città, per la difesa del territorio: vediamo cosa è successo in Romagna. Sono tutte tematiche, insisto, che passano dalle città. Noi siamo una forza politicamente giovane, siamo nati nel 2019. L’anno prossimo ci saranno in Sardegna le regionali a febbraio e poi le amministrative, C’è la necessità di ascoltare e portare nuovi temi».
«Come ha ricordato Nicola, ci occupiamo di politica e di sociale da quando eravamo ragazzi. Penso ancora oggi che bisogna alzarsi dal divano. L’ho fatto anche nel 2021 e sono stato il primo caso di candidato del centrosinistra unito, con il M5s. In realtà non era unito per niente, era troppo presto», ha aggiunto Lorenzo Corda. «+Europa è un progetto che vogliamo calare nel territorio. E dobbiamo partire dai giovani, non dobbiamo lasciarli scappare dalla Sardegna o dall’Italia, non ce lo possiamo permettere. I numeri sono fondamentali: ogni anno l’Italia perde 80mila laureati, un danno pesantissimo. E questo è un progetto sbagliato perché si traduce in un impoverimento culturale enorme».
Tra le prossime iniziative ci sarà una tavola rotonda su trasporti, continuità territoriale e la prospettiva di una gestione unica degli aeroporti sardi. «La promuoveremo per capire, per fare emergere tutti gli elementi. Questo sarà il nostro approccio. Solo dopo prenderemo una posizione – ha concluso il coordinatore regionale Riccardo Lo Monaco –. Potremo così confrontarci con quelli che probabilmente saranno i nostri compagni di coalizione alle regionali e contrastare i disegni di chi sta governando male la nostra Regione».
Luca Foddai