Dal mare alla tavola, l’acquacoltura sarda può crescere

Porto Conte Ricerche sostiene la filiera. Convegno in occasione della Giornata Mondiale della pesca

Alghero. In occasione della Giornata Mondiale della Pesca e dell’Acquacoltura, istituita per sensibilizzare sull’importanza strategica del settore ittico a livello globale, Porto Conte Ricerche ha organizzato il convegno dal titolo “Dal mare alla tavola: la qualità dell’acquacoltura in Sardegna”.

L’evento si è rivelato un’importante occasione di dibattito e approfondimento sul ruolo dell’acquacoltura in Sardegna, soprattutto in considerazione dell’ultimo “Rapporto FAO”, che evidenzia come la produzione di animali acquatici tramite acquacoltura abbia superato quella derivante dalla pesca di cattura.

Nel corso della mattinata sono stati illustrati anche i vari aspetti che caratterizzano il comparto da un punto di vista qualitativo: dalle qualità nelle produzioni locali e negli alimenti somministrati, alle qualità nelle nuove produzioni, fino all’organizzazione del comparto ed al gusto del prodotto dal mare alla tavola.

Sul fronte della ricerca, di assoluta rilevanza lo studio e l’analisi del prodotto oltre all’organizzazione stessa della filiera di produzione. «Studiamo e analizziamo i meccanismi che portano il pesce a crescere in allevamento e, tra gli altri, il mangime compresi gli aspetti che lo legano al metabolismo dei pesci stessi – è intervenuto il ricercatore di biotecnologie applicate del Porto Conte Ricerche, Roberto Anedda –. Elemento che rappresenta una parte fondamentale sia del costo di gestione dell’acquacoltura ma anche un elemento che determina la qualità finale del prodotto che arriva al consumatore e che determina anche il benessere del pesce nella stessa fase dell’allevamento. Oggi c’è una grandissima attenzione per far generare un impatto significativo sui livelli di produzione».

Produzione che potrebbe essere superiore, in Italia, ma anche e soprattutto in Sardegna dove operano sette aziende, che allevano orate, spigole e ombrine, per una filiera dagli ampi margini di sviluppo. «L’acquacoltura – ha spiegato Roberto Cappuccinelli, ricercatore del Porto Conte Ricerche – è un settore importante per l’economia isolana ed anche per l’economia nazionale. È un settore che potrebbe avere un’enorme possibilità di sviluppo attualmente in Sardegna si producono circa 2mila tonnellate di specie pregiate e Italia la produzione è di circa 15mila tonnellate. Ma è poco se consideriamo che numerosi paesi sono cresciuti nelle loro produzioni, uno di questi la Turchia che tra il 2002 al 2024 è passata da 50mila oltre 500mila tonnellate, si capisce quale sia il potenziale di sviluppo di questo settore nel bacino del Mediterraneo».

La ricerca e lo sviluppo restano l’elemento cardine a Tramariglio, in grado di legare innovazione e trasferimento tecnologico per arricchire il tessuto imprenditoriale. Su numerosi temi, tutti estremamente attuali e di prospetto.

«Si tratta dell’ultimo dei convegni per quest’anno all’interno di un progetto molto più grande legato alla formazione aziendale. È il terzo appuntamento dopo quello dedicato alle filiere della birra e della pasta – ha tenuto ad evidenziare Tonina Roggio, responsabile del settore ricerche del Porto Conte Ricerche –, tre filiere che approfondiamo a sostegno delle imprese che si rivolgono a noi circa i percorsi che tracciamo con lo sviluppo sperimentale. Per un vero e proprio trasferimento tecnologico a beneficio delle imprese».

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio