Angela Mameli: sabato al ballottaggio una nuova partita
«Le primarie stanno diventando uno scontro aperto. I miei tre compagni di viaggio si sono dovuto coalizzare, in base ad una condivisione che non capisco», ha spiegato alla stampa

Sassari. Quattro giorni di campagna elettorale e poi sabato la scelta definitiva del candidato sindaco del centrosinistra con il secondo turno delle primarie. Stamattina, dopo la conferenza stampa a tre con Nicola Sanna insieme a Gianni Carbini e Monica Spanedda, che hanno così ufficializzato il sostegno a Sanna, è stata la volta di Angela Mameli, che domenica scorsa ha ottenuto il 28 per cento, e circa 3mila voti, al primo turno delle primarie. «Adesso però si riparte da zero, perché sabato sarà una nuova partita. Io comunque sono stata la più votata», ha ricordato Angela Mameli nella sua sede elettorale di via Manno.
«Non penso di rappresentare il vecchio o poteri forti. Oggi avrei voluto fare un appello al voto, perché ritengo necessario interloquire con elettori e forze nuove, un mondo che non fa parte di cordate o voti strutturati. Sono quei tremila elettori della prima tornata che adesso sto intercettando personalmente uno ad uno»,ha detto Angela Mameli. «Io stessa vengo dal mondo delle professioni, faccio l’avvocato, ho famiglia, giro la città, non sono arroccata in nessun tempio della politica, anzi per cinque anni ne sono rimasta fuori. Ho fatto in precedenza l’assessore alla Cultura ed alla Programmazione. Ho espresso un giudizio positivo sull’era Ganau, un’amministrazione che ha cambiato Sassari. La città era senza sottoservizi, in particolare in un centro storico dimenticato. Adesso Sassari sta diventando attraente, anche per merito delle alte offerte culturali, di rilevanza internazionale, messe su negli anni. Lo dico con estremo orgoglio, perché ho avuto grande parte in questo».
Angela Mameli: «La mia non è una candidatura individuale. Primarie Pd, conferenza stampa con Ganau, Demontis e Meloni. «Vorrei essere il sindaco di tutti e non di un pezzo di partito» (archivio SardegnaDies)
«La mia candidatura ha avuto il plauso del sindaco Ganau (adesso presidente del Consiglio regionale, ndr), perché potevo rappresentare la continuità di quel progetto e di quel programma. Gradito dai cittadini che hanno tributato 10mila preferenze allo stesso Ganau alle elezioni dello scorso febbraio. Sul mio nome c’è stata una condivisione importante, che mi fa piacere chiarire: ho avuto il sostegno dei due terzi del partito, ma avrei voluto recuperarne di più. Ho avuto la spinta soprattutto dalla mia categoria, con gli avvocati che sono scesi in campo recuperando le firme in sei ore fuori dal tribunale. E ne sono orgogliosa e fiera», ha aggiunto. È però adesso anche il momento delle repliche. «Le primarie, strumento democratico che tutti abbiamo voluto, stanno però diventando uno scontro aperto. I miei compagni di viaggio si sono dovuti coalizzare, non capisco su quale base, su quale progetto politico. Tutti e tre hanno provenienze assolutamente diverse, una condivisione che non capisco e che ritengo loro stessi abbiano difficoltà a spiegare alla città. Carbini dovrà spiegare ai suoi elettori renziani che dovranno votare per Sanna, che in città alle primarie nazionali di dicembre ha sostenuto Cuperlo. Anche Monica Spanedda ritengo avrà difficoltà a spiegare ai propri elettori movimentisti che devono dare il voto al rappresentante di Cuperlo».
In palio c’è anche il governo del partito? «Non dobbiamo fare i conti sui prossimi congressi», ha ammonito Angela Mameli. «Sono l’unica donna in campo. Dall’altra parte noto un’accozzaglia di progetti, di cose che si stanno mettendo insieme in un calderone. Questo è allora l’appello che faccio ai miei elettori e ai 3mila che mi hanno sostenuto: la mia indipendenza e la mia trasparenza sono sotto gli occhi di tutti». Eppure la sorpresa di leggere di un accordo a favore di Nicola Sanna da parte di Carbini e Spanedda che sembravano così distanti è stata tanta. «Non mi spaventa questo. Domenica le primarie hanno avuto un risultato eccezionale. Certo, abbiamo raggiunto 10mila votanti perché si sceglieva il nome del futuro possibile sindaco. E i candidati erano cinque. Sabato saranno due. Ci sarà un calo dell’affluenza? Non è detto. Penso che si possano portare forze nuove. Io sto continuando ad incontrare categorie, associazioni, persone. E sto aprendo il discorso anche alla coalizione».