Presentato il nuovo Centro Dialisi della Asl 1
Si trova sempre nella struttura di San Camillo, al piano terra, con accesso diretto dall’area dei parcheggi riservati ai pazienti
Sassari. La Asl di Sassari presenta al territorio e alla popolazione il nuovo Centro Dialisi di San Camillo. Un’ala completamente ristrutturata al piano terra della struttura sanitaria che si trova lungo la strada statale 200 dell’Anglona, in cui, in questi giorni, è stato trasferito il Centro Dialisi, che dal primo piano, ora, si trova al piano terra, con accesso diretto alla struttura dall’area dei parcheggi riservati ai pazienti.
L’intervento. I locali sono stati occupati dalla Dialisi sino al dicembre 2022, quando sono stati trasferiti al primo piano per consentire l’esecuzione dei lavori di ristrutturazione. Un’area di circa 800 metri quadri in cui è stato effettuato un importante lavoro di adeguamento che ha visto il rifacimento dell’intero impianto idrico, elettrico, di condizionamento e trattamento aria, dell’impianto di fonia e dei dati, con realizzazione del nuovo impianto di trattamento delle acque per la dialisi di ultima generazione (con sistema di pre-trattamenti, sistema di biosmosi inversa, circuito di distribuzione ad anello), la posa di nuovi pavimenti e l’installazione di nuovi infissi, per un impegno di spesa di circa 800mila euro. Da 16 postazioni, il nuovo centro dialisi passa a 22 postazioni, di cui due dedicate ai trattamenti contumaciali in isolamento.
La dialisi. Nel territorio di competenza della Asl n. 1 di Sassari sono 200 le persone che si recano per tre volte la settima a fare la dialisi, tra Alghero, Bono, Ozieri, Porto Torres, Sassari e Thiesi, per un totale di 31.200 dialisi erogate nei dodici mesi dell’anno. Di questi il 40 per cento è stato trattato dal Centro di Sassari. I pazienti nefropatici devono sottoporsi periodicamente a trattamento emodialitico per sostituire la funzione renale: nell’80% dei pazienti viene praticato il trattamento tre volte alla settimana, con una durata di circa quattro ore per ogni seduta. Il rene artificiale viene utilizzato nei casi di blocco e d’insufficienza renale grave e permette di depurare il sangue dalle scorie metaboliche in esso presenti. Il sangue, passando attraverso diversi filtri, viene rimesso in circolazione, purificato.
Le dichiarazioni. «Questa nuova struttura vuol esser un segno concreto di progresso e di inclusione verso la nostra popolazione: poter contare su un servizio dialisi all’avanguardia consente di vivere al meglio la propria malattia – ha dichiarato Flavio Sensi, direttore generale della Asl sassarese –. Con l’adeguamento e il potenziamento, quello di Sassari diventerà un centro di riferimento per l’interno Nord Ovest della Sardegna, un occasione per questo territorio che, son certo, in accordo con l’Assessorato Regionale e con la collaborazione della rete del Servizio sanitario regionale e il coinvolgimento dell’Aou, potrà arrivare a sopperire, anche attraverso la tecnologia, alle conclamata carenze di medici della specialità della Dialisi: grazie al collegamento online dei reni artificiali alla rete internet aziendale, è infatti possibile attuare i trattamenti emodialitici in telemedicina anche da medici presenti in altre sedi dell’Azienda».
«La struttura si sviluppa in un grande open space che ci consente di gestire i pazienti in maniera più moderna e sicura, evitando la frammentazione precedente che vedeva le aree dialisi suddivise in più stanze. Ora, inoltre, grazie alla presenza di una sala contumaciale, siamo in grado di garantire una migliore assistenza ai pazienti particolarmente fragili che necessitano di personale infermieristico dedicato», ha detto la responsabile della Sc Nefrologia e Dialisi della Asl di Sassari, Giovanna Pisanu.
Stamane alla presentazione della struttura erano presenti il sindaco Giuseppe Mascia, la presidente della Commissione Sanità del Consiglio regionale Carla Fundoni, rappresentanti del territorio e i medici storici della Dialisi di San Camillo in pensione, le dottoresse Maria Cossu, Maria Luisa Manca, Serenella Mura e i dottori Leopoldo di Lauro e Renato Solinas.