“I giganti di Mont’e Prama” secondo Angelica Spano Manca
Protagoniste del romanzo sono due bimbe statunitensi, che vanno alla ricerca delle proprie origini e delle proprie radici
Sassari. Sabato scorso, ad Alghero davanti a una nutrita platea, è stato presentato il nuovo libro di Angelica Spano Manca “I giganti di Mont’e Prama”. L’autrice, affiancata nella presentazione da Antonello Colledanchise, che ha curato anche la prefazione, ha raccontato per circa due ore la trama del suo volume, che in maniera ironica tratta dell’identità culturale, un argomento molto sentito in alcune comunità, mentre la globalizzazione e soprattutto le nuove generazioni vorrebbero l’appiattimento di patrimoni culturali e testimonianze etniche. Il romanzo è una storia avvincente che intreccia leggenda e mistero. Protagoniste del libro sono due bimbe statunitensi, che in un viaggio non solo geografico, ma anche esistenziale, vanno alla ricerca delle proprie origini e delle proprie radici. Dal Nebraska alla piana di Cabras: in Sardegna le due giovanissime americane cercheranno con determinazione le loro origini, consce di una realtà del passato dei loro antenati, che sfida qualsiasi convenzione ed ipocrisia. I giganti di Mont’e Prama sono il simbolo delle radici, che collegano il passato con il presente, sono le basi per costruire il loro futuro.
Il romanzo è di grande attualità poiché proprio in questi giorni le Soprintendenze archeologiche di Sassari e Cagliari insieme al Politecnico di Torino e all’Università del Salento hanno riaperto gli scavi nell’area adiacente a Mont’e Prama, vicino allo stagno di Cabras, alla ricerca di una città sepolta.
Giulio Favini